PAROLA DI ESPERTO

Tre bambini contenti di essere scalzi
a cura del servizio di Fisioterapia del Meyer

Il piede è la parte del corpo che, come la mano, consente al bambino di conoscere l’ambiente fornendogli molte informazioni che lo aiuteranno a maturare l’esperienza senso-percettiva, la capacità di stare in equilibrio e la stabilità nella postura. Nei primi mesi di vita i piedi svolgono essenzialmente una funzione sensoriale: fin da molto piccoli, infatti, i bambini esplorano il mondo attraverso i loro piedi raccogliendo molte informazioni tattili traducibili in ricchi messaggi per la crescita... Pensiamo al neonato che li punta sul genitore, al lattante quando se li afferra e li porta alla bocca, al bambino che prende o sposta un gioco o fa le prime esperienze di cammino.

Quando iniziano i primi passi, il piede scalzo consente al bambino di sperimentare quella sensazione di libertà che lo fa gioire della propria capacità motoria e gli consente di scoprire il mondo che lo circonda. Con l’avvio del cammino, infatti, è il piede scalzo che permette di rielaborare le informazioni provenienti dall’ambiente e di poter rispondere con piccoli aggiustamenti posturali alle diverse esperienze. È bene che il piccolo cammini a piedi scalzi su tutte le superfici: il piede così è libero di sentire e di muoversi senza essere costretto in qualcosa di rigido che limita le sue possibilità esplorative e che spesso viene utilizzato solo come abbellimento o come protezione dal “freddo”. Inoltre camminare su terreni di vario tipo come sabbia, erba, superfici morbide, significa dare al piede la possibilità di fare esperienza allenando tutti quei muscoli che ne favoriscono il corretto sviluppo e gli consentono la formazione della volta plantare, fisiologicamente piatta all’inizio del cammino.

Quando il piede è scalzo, tutte le dita possono muoversi liberamente nel contatto con le superfici di appoggio. È per questo che in ambienti domestici e in situazioni sicure, quando possibile, è utile lasciare liberi i piedi del bambino, utilizzando tutt’al più un paio di calzini antiscivolo. Solo dopo che il bambino inizia a camminare per tempi più lunghi e in spazi esterni sarà necessario mettere una scarpa adeguata.

Camminare scalzi aumenta nei bambini anche la conoscenza di se stessi e la percezione della loro posizione all'interno dello spazio. Questa consapevolezza sembra essere innata nei bambini che, appena possibile, si levano scarpe e calze rimanendo a piedi nudi pronti ad esplorare l’ambiente che li circonda… è l’inizio del cammino su una strada tutta da percorrere!