BUONO A SAPERSI

Un bambino seduto davanti al computer in compagnia dei due genitori
di Maria Vittoria Giannotti, ufficio stampa AOU Meyer

Posizionare il computer in una stanza centrale della casa, in modo da poter avere un maggiore controllo sui siti visitati dai propri figli: è uno dei consigli che la Polizia postale rivolge ai genitori di bambini e adolescenti. È un vademecum prezioso quello che gli agenti specializzati nei reati telematici hanno messo a punto per garantire la sicurezza dei navigatori minorenni, sempre più attratti dalla rete. La parola d’ordine è una sola: vigilare, anche se con discrezione. Per aiutare i bambini a diventare navigatori consapevoli, è opportuno affiancarli sin dalle prime esplorazioni in rete: solo grazie a un’attenta opera di educazione, impareranno che internet non è un gioco e che ci sono siti da cui è meglio stare alla larga. Fondamentale insegnare loro quanto sia importante mantenere riservata la propria identità in rete, evitando di fornire il proprio nome o quello dei familiari, se non con la supervisione dei genitori. Uno dei momenti più delicati è quello della creazione dei profili personali sui social network: aiutando il proprio figlio in questa operazione, sarà possibile selezionare le opportune impostazioni di privacy e scegliere una foto adatta. È utile anche spiegare che sui social, come nella vita, è bene evitare di rispondere alle provocazioni, stando alla larga da insulti e comportamenti aggressivi. In rete, la diffidenza non è mai troppa. I ragazzi devono sapere che è rischioso acconsentire alle richieste di incontrare personalmente conosciute in rete: dietro il profilo di uno sconosciuto che sembra accattivante e simpatico, spesso si celano malintenzionati. E devono essere infine informati del fatto che ciò che fanno su internet non rimane anonimo, ma lascia tracce.