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SOTTOVOCE

di Serena Consigli, Regione Toscana

Una app per insegnare ai teenager a vivere la propria sessualità in modo consapevole e, soprattutto, più sicuro. Dopo la grande paura degli anni Ottanta e Novanta, legata alla diffusione del virus dell’Hiv, in molti, soprattutto tra i giovanissimi, hanno abbassato la guardia. E le malattie a trasmissione sessuale sono tornate a diffondersi in modo preoccupante. Di qui l’idea di creare uno strumento capace di comunicare in modo efficace con gli adolescenti, spiegando loro i rischi connessi al sesso non protetto. La nuova app, realizzata dalla Regione Toscana, in collaborazione con la Asl 4 di Prato, Fondazione Sistema Toscana e i ragazzi delle scuole superiori di Prato, si chiama “I love – safe sex. Tutto quello che devi sapere sul sesso, e che non osi chiedere". Scaricabile gratuitamente online dai principali store per smartphone e tablet, (sia per iOS che per Android) la app fornisce informazioni sulle principali patologie sessualmente trasmissibili, risponde a dubbi e curiosità, e, soprattutto, dà indicazioni fondamentali sui comportamenti da attuare per la salvaguardia della salute.

Quello che i giovani non sanno. I dati rivelano che la maggior parte dei giovanissimi non fa sesso protetto e non conosce i rischi più banali di trasmissione di patologie per via sessuale. Nel 2013 l’Osservatorio Nazionale sulla Salute dell’infanzia e dell’adolescenza ha condotto un’indagine tra gli studenti di età compresa tra i 15 e i 25 anni e i risultati rivelano uno spaccato che deve far riflettere. Il 73% dei giovani, per esempio, non conosce le cinque malattie più comuni trasmesse sessualmente; il 33% non è capace di stimare il pericolo rappresentato da HIV/AIDS; solo il 29% dei ragazzi e il 35% delle ragazze usa il preservativo; il 19% dichiara di avere avuto il primo rapporto sessuale prima dei 14 anni. Il che significa che, se da una parte, gli adolescenti sono molto curiosi di esplorare il pianeta della sessualità, dall’altra parte non sono in possesso di quel bagaglio di informazioni necessarie per affrontare nel modo più sicuro e sereno questa scoperta. Una disinformazione che li trasforma automaticamente in una categoria a rischio.

Cosa si trova su “I love – safe sex”. Con un linguaggio comprensibile e una grafica agile e accattivante, la app si propone di colmare queste lacune informative. L’applicazione spiega come usare correttamente il profilattico, che, per l’Organizzazione Mondiale della Sanità resta una delle principali strategie di contrasto alle malattie sessualmente trasmesse. Uno strumento prezioso per la prevenzione, di cui i giovani sembrano però dimenticare l’importanza: le ragazze considerano infatti la pillola come l’unico metodo per evitare una gravidanza indesiderata, tralasciando tutti gli aspetti legati al sesso sicuro che vanno oltre la contraccezione.

Si parla quindi delle malattie più comuni indicandone la sintomatologia, modalità di trasmissione e le possibilità di cura. Utilissimo l’elenco dei centri di assistenza e dei consultori a cui i ragazzi si potranno rivolgere per trovare personale specializzato in grado di dare qualsiasi informazione e le indicazioni su dove effettuare in modo anonimo e gratuito il test della sieropositività. Infine la Top 10, dieci domande a cui trovare subito una risposta, che contengono, tra le altre cose, l’Abc dell’educazione affettiva.

Aids

Il nome è un acronimo che sta per Acquired immune deficiency sindrome, sindrome da immunodeficienza acquisita. Nelle persone malate di Aids, infatti, le difese immunitarie che normalmente proteggono il nostro organismo sono indebolite a causa di un virus chiamato Hiv. Per questo l'organismo di una persona contagiata subisce malattie e infezioni che, in condizioni normali, non si manifesterebbero affatto o potrebbero essere curate facilmente. Una persona contagiata dal virus viene definita sieropositiva all’Hiv, ma possono passare degli anni prima che si manifesti la prima infezione. Sottoporsi al test della ricerca degli anticorpi anti-Hiv è, quindi, l'unico modo di scoprire l'infezione. Grazie alle terapie antiretrovirali, la sopravvivenza delle persone sieropositive è aumentata negli ultimi anni in modo significativo.

Clamidia

È una delle infezioni sessuali più diffuse nella popolazione giovanile fra i 15 e i 25 anni, con una percentuale del 7,7% rispetto al 5,5% della popolazione generale. A essere colpite sono soprattutto le donne. Nella maggior parte dei casi, l’infezione si presenta in modo asintomatico, ma la malattia può comportare anche conseguenze più gravi, aumentando il rischio di andare incontro a una gravidanza extrauterina. Se trascurate, le infezioni da clamidia possono portare a un’infiammazione cronica, con conseguente infertilità.

Gonorrea

Causata dal batterio Neisseria gonorrhoeae, questa malattia provoca una infezione delle vie uretrali nell'uomo e delle vie uro-genitali nella donna. In passato era una delle malattie sessualmente trasmesse più diffuse al mondo, poi la diffusione sembrava rallentata mentre negli ultimi anni - a partire dal 2008 - ha registrato un aumento del 79%. A essere più colpiti, sono gli uomini, soprattutto nella fascia di età compresa tra i 15 e i 24 anni. In molti casi la gonorrea non produce alcun sintomo, ma nella fase più avanzata della malattia, l’infezione può provocare una minzione dolorosa e perdite genitali.