Ragazzino seduto davanti al computer che si mangia le unghie

CURIOSITÀ

Ragazzino seduto davanti al computer che si mangia le unghie

Probabilmente è la manifestazione di un piccolo stress, ma certo non è qualcosa di cui preoccuparsi. E comunque è un’abitudine così diffusa che è impossibile considerarla patologica. Sono davvero molti i bambini che, a partire dall’età scolare, cominciano a mordicchiarsi le unghie. La percentuale è destinata ad aumentare tra gli adolescenti, mentre gli adulti che ancora persistono nell’onicofagia sono una netta minoranza.
“Non è necessario allarmarsi – spiega Giovanni Poggi, pediatra del Meyer – e spesso si tratta di un’abitudine che i ragazzi abbandonano spontaneamente”. Sull’utilità dei tanti rimedi che vengono spacciati come risolutivi per togliere il vizio, Poggi è piuttosto scettico. “Il peperoncino, gli smalti amari e l’aloe non servono” sostiene. Questo non significa che non si possa cercare di intervenire. “A lungo andare le unghie possono rovinarsi in modo permanente – continua - e le lesioni che si provocano con i morsi sono una porta aperta ai batteri”.
Quindi conviene affrontare l’argomento con i propri figli, spiegando loro che rischiano un’irritazione o un’infezione e che, a lungo andare, la mano si rovina, diventando più brutta”. Quello degli inestetismi è un tema che di solito sta molto a cuore agli adolescenti. Ma certo è che, ricorda il pediatra, i genitori non devono essere troppo insistenti e confidare nel fatto che il problema si risolverà. E nel caso si verifichi un’infezione a un dito? “Va assolutamente curata – conclude lo specialista - spesso è sufficiente intervenire a livello locale, ma nei casi più gravi anche con la somministrazione di un antibiotico per via generale”.