PAROLA DI ESPERTO

della prof.ssa Elena Chiappini, Malattie infettive AOU Meyer

Ha salvato la vita a milioni di bambini (e di adulti) ma il suo abuso rischia di trasformarlo in un’arma spuntata per la tutela della nostra salute. Mi riferisco all’antibiotico, farmaco molto attivo in caso di infezioni batteriche ma completamente inefficace contro i virus. Come è stato dimostrato, non serve neppure a prevenire la possibile sovrapposizione di un’infezione batterica su quella virale. L’utilizzo inappropriato dell’antibiotico può essere anche dannoso perché facilita la diffusione di germi resistenti ed espone comunque il bambino al rischio, seppur basso, di reazioni avverse al farmaco. Il non corretto uso dell’antibiotico rimane un grossissimo problema oggi in Italia: è stato stimato che oltre il 50% delle prescrizioni di antibiotici nei bambini con infezioni delle vie aeree sia assolutamente inutile perché dato a bambini che in realtà hanno un’infezione virale. Cerchiamo allora di dare qualche utile consiglio.

Antibiotico no
L’antibiotico non è indicato nelle seguenti condizioni:
- rinite acuta
- laringo-tracheite acuta
- laringite ipoglottica
- bronchiolite
- asma bronchiale
- influenza e sindromi simil-influenzali

In altre condizioni, come l’otite media acuta o la faringotonsillite, che possono avere origine sia batterica che virale, è il pediatra che, caso per caso, seleziona i bambini che necessitano di antibiotico in base a fattori clinici ed epidemiologici.
Quando sospettate che il vostro bambino abbia mal di orecchio, fatelo visitare sempre prima dal pediatra in modo da porre una diagnosi certa. Il pediatra prescriverà l’antibiotico appropriato immediatamente nel bambino piccolo, sotto i 6 mesi di età, e quasi sempre nel bambino fra i 6 e i 24 mesi, ma potrebbe decidere di attendere l’evoluzione dei sintomi per 48-72 ore nel bambino più grande che abbia interessamento di un solo orecchio e non abbia otorrea (pus che esce dall’orecchio) o altri gravi sintomi associati. La maggior parte dei bambini con faringo-tonsillite acuta ha un’infezione virale. È importante però escludere un’infezione da Streptococco beta-emolitico di gruppo A che deve essere trattata con una terapia antibiotica per bocca. In caso di sospetta infezione streptococcica (ad esempio per la presenza di “placche” ovvero di essudato purulento) il pediatria deve effettuare un tampone faringeo e un test rapido e, se questo risulta positivo, prescrivere la terapia antibiotica che non è invece necessaria in caso di negatività al test.

Antibiotici, informazioni su suoi effetti collaterali
Gli antibiotici che il pediatra prescriverà al vostro bambino sono stati scelti anche per il basso rischio di effetti collaterali oltre che per la loro attività antibatterica. Tuttavia ogni farmaco, anche se raramente, può dare eventi avversi che vengono riportati nel foglietto illustrativo accluso nella confezione.
I più frequenti sono i disturbi gastro-intestinali, come nausea, dolore addominale, diarrea o stitichezza. Possono presentarsi anche eruzioni cutanee e reazioni allergiche. Spesso si tratta di “false allergie” legate a reazioni a eccipienti contenuti nello sciroppo o nelle compresse o a eruzioni di tipo virale che si verificano mentre il bambino assume il farmaco ma che non sono causate dal farmaco.
In ogni caso comunque è bene comunicare al pediatra un'eventuale reazione che è verificata in precedenza con un trattamento antibiotico.
Alcuni antibiotici possono dare reazioni di fotosensibilità: è bene quindi evitare di esporre il bambino alla luce diretta del sole mentre sta assumendo il farmaco.
In alcuni casi potrebbe accadere che l’equilibrio della flora batterica intestinale venga alterato dall’impiego di antibiotici. In alcuni casi il pediatra potrà decidere di somministrare anche probiotici o prebiotici.