Disegno di babbo che manda in castigo il figlio

PSICOLOGIA

di Marianna Scollo Abeti, psicologa pediatrica AOU Meyer

Quella del buio è una paura che si manifesta generalmente tra i 2 e i 6 anni. A quest’età, il bambino inizia a fare le prime esperienze di percezione di sé, si accorge di avere una certa vulnerabilità, sente la paura di essere abbandonato, inizia a percepire la sua debolezza. La paura del buio diventa così un grande contenitore nel quale far confluire tutti i suoi timori: la paura del buio, come le altre paure, ha infatti anche una sua funzione. A volte però può essere talmente intensa da diventare invalidante per il bambino, impedendogli di addormentarsi serenamente e di girare per casa la sera da solo.
Il comportamento dei genitori è sempre molto importante. Ecco qualche consiglio.

Sintonizzatevi con la paura. È importante avere una condivisione emotiva. È bene dire frasi del tipo “lo vedo che hai tanta paura”, “mamma mia, certo che è proprio brutto questo mostro”.

Raccontate le vostre esperienze. Per il bambino è importante avere degli esempi capaci di comunicargli che ciò che sente è quello che un tempo anche i suoi genitori o gli altri adulti di riferimento hanno sentito. Nel nostro narrare e nelle esperienze il bambino si rispecchia e si consola.

Esorcizzate la paura attraverso favole e giochi. Provate a leggere con lui un libro che abbia come tema la paura oppure a condividere insieme a lui dei giochi che lo aiutino a tirar fuori l’emozione che prova. Ad esempio, spingetelo a disegnare che cosa gli fa paura oppure giocate con lui dandogli un oggetto che possa sconfiggere la paura, una spada o un pupazzo che considera forte.

In alcuni casi però, la specifica paura del buio può svilupparsi dopo esperienze particolarmente traumatiche per il bambino, come la morte o l’abbandono di un congiunto, una malattia, un’ospedalizzazione. È importante allora capire se, dietro alla paura del buio vi sia per esempio la paura della morte, del dolore, o altro. Vanno indagati anche i vissuti del bambino quando è fuori di casa, come a scuola: gli insegnanti hanno notato qualcosa di strano rispetto al suo comportamento abituale? Come si relaziona con i compagni?

Prima di chiedere l’aiuto di uno psicologo si può cercare di desensibilizzare il bambino a questa paura, ma se la paura perdura, se si nota che il bambino è pauroso in più situazioni e non riuscite a ottenere alcun risultato, è necessario consultare un esperto. Ciò non vuol dire portare il bambino in terapia, ma andare da qualcuno che sia capace di interpretare quello che il piccolo sta provando a dirci attraverso la sua paura. Ricordiamo sempre che la paura del buio fa parte di un normale percorso di crescita e come tale va affrontato e condiviso insieme alla mamma e al papà.