BUONO A SAPERSI

di Silvia Boretti, infermiera, Terapia intensiva neonatale AOU Meyer

Perché fa bene cantare una ninna nanna ai neonati?
Il feto è in grado di sentire i suoni già a sedici settimane di età gestazionale, quindi nel momento in cui viene alla luce riconosce già le voci e soprattutto quella della mamma. E non è un caso che il neonato si tranquillizzi nella posizione cosiddetta “a marsupio”: in quel modo può sentire tutti i rumori del corpo materno a cui è abituato. Ci sono diversi studi scientifici che dimostrano come il neonato riduce la frequenza cardiaca, migliori la saturazione dell’ossigeno, aumenti il peso corporeo grazie alle cure che la mamma è in grado di offrirgli. E la ninna nanna rientra tra queste.
E se questo vale per tutti i neonati, è davvero indispensabile nei piccoli che nascono pretermine. Gli studi scientifici dimostrano che la mamma sa modulare la propria voce per rispondere ai bisogni del proprio bambino e trasmettere sicurezza, calma e vicinanza. Il canto e la voce materna ha quindi un ruolo fondamentale nella relazione e nell’attaccamento madre/bambino.
Ma cantare la ninna fa bene anche alla mamma, alla sua salute mentale perché libera l’ossitocina diminuendo i livelli di stress e prevenendo quindi la depressione post-partum.

Quali sono i momenti migliori per farlo?
Non c’è un momento migliore per farlo, ma sicuramente la sera è un buon momento per ritualizzare in modo piacevole il momento del distacco, il cui bambino prende sonno. La ninna nanna può aiutare a ritualizzare alcuni momenti della giornata, tipo il cambio del pannolino.

Qualche suggerimento sulle melodie?
Vanno bene le ninna-nanne si tutto il mondo e di tutte le culture, anche perché tutto sono accumunate da una ritmica semplice e ripetitiva.

Meglio la voce della mamma e del papà o quella di un cantante professionista?
Sicuramente della mamma o del papà.