PER I NOSTRI FIGLI

di Angela Pittari, pediatra di famiglia

Dice un vecchio proverbio: “Chi trova un amico trova un tesoro”. E aggiungo: “Anche chi trova un cane o un gatto”. Questo vale per gli adulti, ma soprattutto per i bambini che hanno una naturale e speciale attrazione per gli animali in genere, forse perché hanno molti aspetti in comune nel modo di vedere il mondo. Sempre più famiglie scelgono di accompagnare la crescita dei propri figli con la presenza di un animale: questo può rappresentare un valore aggiunto all’educazione dei bambini poiché le utili esperienze maturate accanto a un cagnolino o a un gattino arricchiranno la loro vita. È una decisione molto importante che spetta all’adulto, valutando se la famiglia è in grado di accogliere un amico a quattro zampe, ricordando sempre che gli animali non sono giocattoli e indicando al bambino come relazionarsi all’animale in modo corretto. Molti sono gli studi scientifici in campo psicologico a supporto del fatto che un cane o un gatto favoriscono nei bambini una migliore integrazione, responsabilizzazione e socializzazione.

Gli animali aiutano il bambino nella socializzazione perché entrambi comunicano attraverso i sentimenti, non hanno bisogno di mentire, nel loro comportamento sono diretti, non hanno mezze misure, non giudicano, per capirsi basta uno sguardo, un atteggiamento o semplicemente il calore di una carezza. Gli animali sanno donare amore incondizionato e il cucciolo d’uomo imparerà da questo a relazionarsi meglio con i suoi coetanei e con gli adulti evitando comportamenti scorretti e rispettando le esigenze, gli spazi e i ritmi degli altri.

Un amico peloso sempre vicino, stimola la curiosità del bambino, gli fa compagnia, lo rassicura e lo consola, lo diverte e ogni giorno è una nuova avventura. Un bambino che impara, fin dalla tenera età, il rispetto verso gli animali, sarà più tollerante, sensibile e responsabile: prendendosi cura del suo cane o gatto, portandolo a passeggio, giocando con lui, portandolo dal veterinario (come lui viene condotto dal dottore), preparandogli il cibo e tanto altro, si sentirà utile e competente e sarà in grado di rispettare delle regole precise, con grande beneficio della propria autostima. Il cane e/o il gatto, inoltre, svolgono ruoli che si modificano man mano che il bambino cresce. Se nei primi anni sono soprattutto compagni di gioco, poi diventano qualcosa di più: confidenti. È a loro che il bambino si rivolge nei momenti importanti o difficili, raccontando paure, delusioni e segreti. Sono soprattutto i bambini più timidi e introversi, quelli che fanno più fatica a socializzare, a trarre i maggiori benefici dalla compagnia di un animale: non solo esso è sempre un buon compagno con cui “chiacchierare”, ma è anche una sicurezza affettiva, che aiuta ad affrontare smarrimenti e ad attenuare emozioni negative. Diversi studi hanno dimostrato che i bambini che vivono con animali domestici hanno un’intelligenza emotiva più sviluppata, requisito determinante per una migliore e più ricca qualità della vita. L’intelligenza emotiva è la capacità di comprendere, gestire ed esprimere in modo efficace i propri sentimenti e interpretare quelli delle persone che ci circondano; a differenza del quoziente intellettivo (QI), che la maggior parte degli esperti considera immutabile, questa può migliorare nel tempo e gli animali sono un valido aiuto per raggiungere questo obiettivo. Sembrerà strano, ma stare con un animale domestico (dunque in assenza di un linguaggio comune) può aiutare il bimbo a parlare migliorando le proprie competenze verbali. I bimbi, infatti, non si limitano a giocare con gli animali, parlano e perfino leggono insieme a loro. “Dialogare” con un animale è risultato spesso di grande aiuto anche per combattere problemi di balbuzie. Per non parlare dell’effetto positivo, sull’attività fisica di bambini, di norma sedentari e sovrappeso, dall’avere un cagnolino da portare fuori regolarmente per la sua passeggiata giornaliera: è stato ampiamente dimostrato come questo semplice, ma costante impegno motorio sia di grande aiuto a spostare l’attenzione del bimbo dal cibo, dal divano, e dai videogiochi consentendo di raggiungere un buon risultato in termini di salute psico-fisica. È noto come gli animali aiutano adulti e bambini ad affrontare periodi difficili con più calma e meno stress, è proprio per questa ragione che negli ultimi anni gli animali sono entrati in alcune strutture ospedaliere per la cosiddetta pet therapy, finalizzata a rafforzare e completare l’intervento medico nei disturbi comportamentali (iperattività, autismo, sindrome di Down), cognitivi (disturbi dell’apprendimento), del sonno, dell’alimentazione, nelle malattie gravi e oncoematologiche. In tutte queste situazioni, caratterizzate spesso da ansia, depressione, paura, noia e dolore il contatto con l’animale determina un grande rilassamento e una proficua socializzazione senza contare che il cane o il gatto rappresentano un “ponte di collegamento” con la vita di casa, rendendo più “familiare” e a “misura di bambino” l’ospedale.

Un aspetto che può spaventare i genitori, è la paura che l’animale possa trasmettere malattie o infezioni ai propri figli, ma si tratta di un timore ingiustificato. Anzi è stato dimostrato che i bambini che vivono a stretto contatto con gli animali sviluppano prima le difese da possibili allergie e avranno un sistema immunitario più forte crescendo quindi più sani e protetti.

La vita del cucciolo può infine essere un ottimo spunto per affrontare insieme al bambino argomenti difficili come la sessualità, la riproduzione e, purtroppo, anche la morte. La separazione dovuta alla morte dell’animale vissuta come un evento doloroso nell'esperienza del bambino, è sicuramente un banco di prova per gli inevitabili distacchi e separazioni che la vita presenterà loro. Meglio evitare le classiche bugie: “È andato a vivere da un'altra parte" oppure: "È fuggito”. Meglio dare loro risposte semplici e corrette così da educarli fin da piccoli a comprendere il difficile concetto della morte, per quanto possa essere doloroso.

Per concludere si può a ragione affermare che far crescere un bambino con un animale è un progetto educativo, ambizioso ma realizzabile facilmente, per aiutare oggi il bambino ad essere un adulto migliore.