PSICOLOGIA

di Francesca Maffei, responsabile Psicologia ospedaliera AOU Meyer

Quante volte abbiamo pensato o sentito dire" non posso fare questa cosa perché non ho stima di me" oppure "ho problemi di autostima quindi non posso fare..." Queste affermazioni talvolta assumono il peso di vere e proprie credenze e possono diventare autolimitanti. Cosa è l'autostima? È la percezione piacevole di se stessi nel fare una determinata cosa che ci realizza e dà soddisfazione. Prima dei due anni di età l'autostima inizia a formarsi attraverso la qualità dell'accudimento, se le cure sono amorevoli e attente a rispondere ai bisogni emotivi il bambino sperimenta un senso interno di sicurezza. Dopo i due anni l'autostima è connessa con la possibilità di fare esperienze positive di esplorazione e manipolazione dell'ambiente. È importante che genitori ed educatori assecondino le inclinazioni naturali del bambino, evitando atteggiamenti iperprotettivi che limitano la possibilità di fare esperienze. Verso i 4-5 anni i bambini iniziano a confrontarsi con gli altri, a vedere i propri limiti e compare l'emozione della vergogna.

Per sostenere la nascita di una buona autostima è opportuno accompagnare i bambini a fare esperienze avendo obiettivi realistici, criticandoli solo in modo costruttivo cioè dando indicazioni su come superare gli ostacoli, comunicando loro che abbiamo fiducia nelle loro capacità, sostenendoli quando si sentono scoraggiati per un fallimento, valorizzando in modo equilibrato i risultati e valorizzando l'impegno e la perseveranza come qualità fondamentali per apprendere. Infine è molto importante assecondare gli interessi e le inclinazioni, non tutti i bambini sono portati per essere bravi a scuola o nello sport, ma ciascuno possiede dei talenti che può sviluppare con gioia e soddisfazione.