Una bambina seduta sul vasino sorride a un bambino che la guarda sconsolato e che indossa un pannolino puzzolente e tiene in mano un orsacchiotto di pezza

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Una bambina seduta sul vasino sorride a un bambino che la guarda sconsolato e che indossa un pannolino puzzolente e tiene in mano un orsacchiotto di pezza

È la cosa più naturale del mondo. E come tale va gestita. È questo il consiglio di Giovanni Poggi, pediatra dell’ospedale pediatrico Meyer, alle mamme e ai papà che vogliono affrontare uno dei tanti passaggi cruciali dell’infanzia: quello dal pannolino al vasino.

La parola d’ordine è non avere fretta. “Il controllo delle funzioni degli sfinteri – spiega lo specialista – avviene intorno ai due anni. Su questo fronte, spesso, le femmine sono più precoci. Pretendere dai bambini che questa maturità sia raggiunta prima è una forzatura: è come se volessimo insegnar loro a correre prima che a camminare”. In passato, quando ancora i pannolini non esistevano, erano molti i genitori che pretendevano di insegnare ai figli l’autonomia nell’espletamento delle funzioni fisiologiche il prima possibile. E talvolta si ricorreva anche a metodi coercitivi. Oggi possiamo permetterci il lusso di rispettare i loro tempi.

Ma come accorgersi che è arrivato il momento? “A volte sono gli stessi bambini ad annunciarlo – sostiene Poggi –e comunque basta osservare il pannolino. Se lo troviamo spesso asciutto, si può dare il via all’operazione. Ovviamente il controllo degli sfinteri nelle ore notturne è più difficile e per quello occorre avere un po’ più di pazienza”. È bene comunque che tutto avvenga in modo sereno, senza caricare l’evento di aspettative. Il consiglio è quello di trovare un momento tranquillo durante la giornata e di cominciare a proporre il vasino, che rappresenta una soluzione ideale per i primi tempi. “Il gabinetto – conclude lo specialista – non ha le giuste dimensioni e molti bambini, inoltre, lo temono”. Anche per quello, insomma, basta saper aspettare.