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L'evento organizzato dal Centro Studi Fondazione Meyer nella Giornata Mondiale del Rifugiato.    
Quadro Giovanni Iudice - Clandestini

Firenze – Il mare e i migranti, il tema, attualissimo e drammatico, della clandestinità, una condizione che riguarda anche i bambini. Nella Giornata mondiale del Rifugiato, il Centro Studi della Fondazione Meyer presenta Il rumore del mare, una mostra del pittore Giovanni Iudice interamente dedicata ai protagonisti degli sbarchi che dal 2000 si sono succeduti sulle coste della Sicilia. La personale dell’artista di Gela, sarà presentata martedì 20 giugno alle 18:00 nella Sala Luca Giordano di Palazzo Medici Riccardi.

L’iniziativa è organizzata nell’ambito della diciottesima edizione della Milanesiana, la kermesse ideata e diretta da Elisabetta Sgarbi, che, insieme all’artista, sarà presente all’inaugurazione. Sarà Gianpaolo Donzelli, presidente della Fondazione Meyer, a introdurre l’evento, spiegando le ragioni che hanno portato il Centro Studi a promuovere un’iniziativa culturale che punta a far emergere, in tutta la sua drammaticità, il tema della fragilità umana. Tra gli interventi in programma, quello di Pietro Bartolo, il medico protagonista di Fuocoammare, che negli ultimi venticinque anni ha accolto e curato migliaia di uomini, donne e bambini approdati in Italia in cerca di un futuro migliore; lo scrittore Crocifisso Dentello, il collezionista Giuseppe Iannaccone che per primo ha intuito il valore dell’opera di Giovanni Iudice e ha curato l’allestimento dell’esposizione fiorentina dell’artista; il critico Vittorio Sgarbi e il Direttore Generale del Meyer Alberto Zanobini. Iudice, con il suo inconfondibile tratto iperrealistico, è stato il primo a ritrarre i profughi in fuga da guerre e povertà sbarcati fin dai primi anni Duemila nella sua isola natale.

“Con il Progetto "Bambini nel mondo” l’ospedale pediatrico Meyer e la sua Fondazione sono già da tempo impegnati in prima linea per offrire risposte cliniche di emergenza ai migranti che sbarcano sulle coste di Lampedusa. Il progetto - spiega Gianpaolo Donzelli, presidente della Fondazione Meyer - è frutto della costante attenzione alla sofferenza dei bambini e delle loro famiglie, ovunque questa si manifesti. La cronaca di tutti i giorni ci parla del fenomeno dei rifugiati e degli immigrati, dei troppi morti per annegamento, delle malattie lungo il calvario di questa strada della speranza che è il nostro Mediterraneo. Le professioni di chi si occupa della salute sono oggi di frontiera, esposte quindi a nuove complessità e rischi. Non potevamo rimanere indifferenti. Anche gli ospedali hanno un’anima. Occuparsi della loro manutenzione spirituale è un bisogno per chi ci abita, ma è soprattutto una risposta intellettuale, prima che organizzativa ed economica, che molto ha a che fare con l’arte e la cultura. Al Meyer siamo consapevoli di operare in un contesto naturalmente e storicamente portato per l’arte. Per noi creatività e salute è un binomio inscindibile. I nostri ragazzi malati e i professionisti della cura, a contatto con gli artisti, le forme dell’arte e del bello sono aiutati a recuperare serenità, a sperare e impegnarsi per dare al proprio destino la forma desiderata del benessere e della libertà interiore”. All’impegno sul campo il Centro Studi affianca ora anche questa proposta culturale rivolta alla città.”

Giovanni Iudice. Nasce nel 1970 a Gela (CL) dove vive e lavora. Autodidatta, sin da ragazzo si avvicina al disegno e alla pittura figurativa. Ha esposto in diverse gallerie italiane e straniere, sue opere figurano in musei pubblici a Palermo e Catania. Nel 2011, viene invitato alla 52ª Biennale di Venezia, padiglione Italia, dal commissario esperto Giuseppe Iannaccone in collaborazione con Vittorio Sgarbi, presentando il dipinto Umanità, opera incentrata sull’immigrazione in Sicilia.

Il Centro Studi della Fondazione Meyer nasce nel 2015 con l’obiettivo di sviluppare e approfondire i numerosi temi che ruotano attorno al bambino e alla famiglia. Le diverse attività e le proposte culturali, che spaziano dal campo delle arti visive a quelle letterarie, intendono affiancare e integrare le attività dell’Ospedale Pediatrico Meyer di Firenze, offrendo uno stimolo di riflessione e crescita sui temi della fragilità, della cura, della narrazione. Lo scorso anno, il Centro Studi ha promosso un’esperienza decisamente innovativa, ospitando Edward Carey, scrittore inglese, drammaturgo e illustratore, che ha esposto i suoi disegni ed è stato ospite al Meyer per una settimana. Una residenza in ospedale. Come preannunciato, il diario di quell’esperienza a contatto con i ricoverati e le loro famiglie sarà alla base del libro che sta scrivendo.

La mostra, ad ingresso gratuito, sarà visitabile dal 20 giugno al 12 luglio nelle Sale Fabiani del Palazzo Medici Riccardi (al piano terra). Orario di apertura: feriali e festivi: 9:00 – 18:00, orario della biglietteria 9:00 – 17:00, chiuso mercoledì.

La mostra ha ricevuto il patrocinio della Città Metropolitana di Firenze, che ringraziamo.