Il 15 e 16 marzo esperti provenienti dalle scuole e degli ospedali di tutta Italia, per la prima volta a confronto sui temi della scuola in ospedale e istruzione domiciliare, con un evento organizzato dal Centro Studi della Fondazione Meyer e dall’Ufficio Scolastico Regionale per la Toscana.
Immagine convegno La scuola in ospedale

“La scuola in ospedale: un nuovo paradigma del processo globale di cura” è il titolo del convegno che prende il via domani, 15 marzo, all’Istituto degli Innocenti e che vedrà le principali realtà pediatriche e scolastiche d’Italia a confronto sul tema dell’istruzione in ospedale. Una due giorni intensa, organizzata dal Centro Studi della Fondazione Meyer e dall’Ufficio Scolastico Regionale per la Toscana, con la quale si vuol fare il punto sullo stato dell’arte in Italia e le prospettive future per garantire il diritto a proseguire il processo formativo scolastico nelle situazioni di patologie, anche croniche e rare, che richiedono lunghi periodi di cura. Il punto di partenza saranno le testimonianze dei veri protagonisti: gli alunni-pazienti che, da Treviso a Cosenza, hanno vissuto l’esperienza di frequentare la scuola in ospedale durante il ricovero. Per il Meyer porteranno la loro testimonianza le insegnanti della Scuola che operano all’interno dell’ospedale e Simone, ex studente e paziente. Presenterà la sua esperienza anche uno studente del Rizzoli di Bologna e verranno proiettati video dei progetti portati avanti dalle scuole in ospedale in tutta Italia, per mettere a confronto le esperienze di didattica e condividere spunti di riflessione.

Il programma. La prima giornata (15 marzo) sarà aperta dai saluti istituzionali: oltre al Direttore generale del Meyer Alberto Zanobini ed il Direttore generale dell’ufficio scolastico Regionale per la Toscana Domenico Petruzzo prenderanno la parola, l’assessore per il Diritto alla salute Stefania Saccardi, l’assessore all’Istruzione Cristina Grieco, il Rettore dell’Università di Firenze Luigi Dei e la Vicesindaca di Firenze Cristina Giachi. Protagonisti della prima giornata saranno le due letture, che aprono i lavori e che costituiscono la base di tutto il percorso congressuale. “La scuola e l’ospedale vanno a scuola” del Prof. Donzelli e “La pedagogia della cura in ospedale” della prof.ssa Boffo sono gli interventi che approfondiranno la necessità di elaborare un nuovo pensiero nel concepire l’offerta scolastica ospedaliera. Seguiranno i lavori di gruppo: tavoli che vedranno insegnanti e professionisti della salute a confronto. Laboratori di idee che si concentreranno, ad esempio, sulle strategie didattiche per seguire i pazienti con malattie croniche, sull’approccio multiculturale necessario per la scuola in ospedale di oggi, sul tema dell’istruzione domiciliare e sulle nuove tecnologie a servizio della didattica.

Senza dimenticare la cura della famiglia, che fa parte di quella visione globale della cura che al Meyer sta tanto a cuore.
La seconda giornata (16 marzo) sarà dedicata alla presentazione di questi lavori di gruppo.
Seguirà una tavola rotonda che vedrà riuniti rappresentanti di tutti gli ospedali pediatrici italiani, che porteranno la loro esperienza sul tema.

Proprio in occasione di questo convegno, tra l’altro, si riunirà a Firenze, nelle aule del Meyer Health Campus inaugurato ieri, il CdA dell’Associazione Ospedali Pediatrici Italiani (16-17 marzo).

Domenico Petruzzo, Direttore Generale dell’Ufficio Scolastico Regionale per la Toscana, sottolinea l’importanza dell’iniziativa che rappresenta un’occasione per avviare una riflessione esperienziale e prospettica sul concetto di cura sia da un punto di vista pedagogico che medico.

“Nata inizialmente dalla disponibilità e volontà di singoli operatori e istituzioni, la scuola in ospedale è oggi un concreto esempio di come le varie istituzioni ed i loro operatori, pur con obiettivi diversi, possono incontrarsi e interagire positivamente per la messa a punto di interventi che hanno come fine quello di promuovere il benessere e la crescita della persona, pur in situazioni di difficoltà. Le esperienze della scuola in ospedale e dell'istruzione domiciliare realizzate in Toscana ci insegnano che le tipicità legate alle condizioni di salute degli alunni vanno affrontate in modo diversificato e per questo motivo i docenti devono sapere che non sono soli a dover affrontare i problemi: la struttura di intervento esiste e per questo va adeguatamente conosciuta, in tutte le sue articolazioni. In quest’ottica estremamente importante è la formazione, anche specifica, perché lo sviluppo e il sostegno di solide professionalità consentono di affrontare meglio le realtà più complesse”, spiega.

“Questa importante iniziativa, promossa dal Centro studi della Fondazione Meyer è del tutto innovativa - spiega il professor Gianpaolo Donzelli, Presidente della Fondazione Meyer – perché immette un osservatorio diverso di concepire la scuola in ospedale in quanto un anello importante dell’intero processo di cura. Il congresso sarà un’occasione per fare il punto sull’articolato mosaico di esperienze di scuola in ospedale in Italia e per gettare le basi per lo sviluppo di nuove competenze nella didattica ospedaliera, per i bambini e gli adolescenti affetti da patologia complessa e cronica”. Basti pensare che al Meyer, nell’ultimo anno scolastico (2016-2017) sono stati 216 gli alunni-pazienti seguiti dalla scuola ospedaliera. Bambini e ragazzi della scuola primaria e secondaria, ai quali si aggiungono circa 50 piccoli in età prescolare per i quali è stato avviato un percorso di prescolarizzazione.

Per il programma completo del convegno www.fondazionemeyer.it