Nel primo anno di attività il chirurgo Antonino Morabito, rientrato al Meyer da Manchester, ha condotto 18 interventi chirurgici di ricostruzione intestinale su bambini con sindrome dell'Intestino corto, una malattia rara.
Foto di Antonino Morabito con il suo team di chirurghi

Ha solo 5 mesi ed è arrivata al Meyer dalla Terapia Intensiva dell’ospedale di Atene con un’infezione intestinale rara e gravissima. Il professor Antonino Morabito, uno dei massimi esperti europei di chirurgia addominale entrato in servizio al Meyer esattamente un anno fa, ha condotto su di lei un complesso intervento chirurgico di ricostruzione intestinale che la ha salvata e che le permetterà di alimentarsi senza dover ricorrere alla nutrizione parenterale.

L’intervento. La bambina era affetta da enterocolite necrotizzante, un’infezione intestinale molto grave, tipica dei piccoli nati prematuri come lei. Il professor Morabito ha utilizzato una tecnica operatoria combinata: prima ha allungato l’intestino della piccola migliorandone il calibro e quindi la funzionalità, poi ha usato un’ansa intestinale per ridurre il transito intestinale e “rallentare” il percorso del cibo che la bambina, a causa della condizione, non riusciva assolutamente ad assimilare. Quest’ansa ha invertito il “senso di marcia” della peristalsi su 10 centimetri di intestino, favorendo l’assorbimento intestinale. La bambina aveva già subito due interventi chirurgici a Atene che però erano serviti solo per rimuovere le parti di intestino oramai necrotizzate a causa dell’infezione e a contenere il danno. Appena stabilizzata è stata portata nella Terapia Intensiva del Meyer.
La tecnica di ricostruzione chirurgica che il professor Morabito ha utilizzato per la bambina si chiama “Spiral Intestinal Lengthening and Tailoring” (SILT), tecnica di alta specializzazione in ambito ricostruttivo intestinale che permette di trattare i bambini con sindrome dell'Intestino corto, una rara patologia intestinale. Tale sindrome ha una incidenza riportata dei 24.5 per 100.000 neonati nati vivi e una prevalenza del 3-4 per milione di pazienti. In Toscana è stata inserita nel registro regionale a delle malattie rare proprio con l'avvio dell'attività del centro del Meyer.

I numeri del primo anno di attività. Il professor Antonino Morabito è rientrato in Italia dopo oltre vent’anni all’estero: ha preso servizio al Meyer il 2 maggio 2018 dopo una lunga carriera al Royal Manchester Children’s Hospital (UK). In 12 mesi di attività il Centro di ricostruzione e riabilitazione autologa intestinale da lui diretto al Meyer, tra gli altri pazienti, ha preso in carico 18 bambini affetti da sindrome dell'intestino corto. Di loro, 6 sono arrivati da fuori Italia: 2 dalla Grecia, 1 dal Regno Unito, 3 dal Brasile. Otto invece sono arrivati da altre regioni d'Italia. L’età media di questi piccoli pazienti è di 45 mesi e 15 di loro sono stati sottoposti a chirurgia ricostruttiva intestinale con tecniche che hanno fatto del Meyer il centro di riferimento europeo per questa specialità.

La scuola di specializzazione. Il professor Morabito è ordinario di Chirurgia pediatrica all’Università degli Studi di Firenze e dirige la struttura complessa di Chirurgia pediatrica del Meyer. Il suo arrivo ha permesso di rilanciare la scuola di specializzazione di chirurgia pediatrica dell'Università di Firenze, rendendo possibile la formazione di nuovi giovani chirurghi al Meyer. Durante quest’anno, il Meyer ha ospitato due importanti eventi scientifici di richiamo mondiale e l’attività del centro è stata riconosciuta internazionalmente con 4 articoli scientifici pubblicati su riviste peer-rewieved, l’accettazione di lavori presso convegni nazionali ed internazionali e la stesura di due capitoli su libri di settore. È già stata ospitata una delegazione di chirurghi russi che hanno assistito all’esecuzione di una Silt e nel 2020 è atteso il Prof David Warburton, pediatra e guru della medicina rigenerativa della Keck School of Medicine of the Usc (University South California), che trascorrerà sei mesi nel Centro.

Un modello 3d. Il centro ha anche sviluppato, con l’aiuto degli ingegneri di T3DDY (il laboratorio congiunto Meyer-Unifi per la stampa 3D) un modello tridimensionale intestinale utile sia come strumento di simulazione per gli specializzandi di chirurgia e per colleghi italiani ed internazionali, sia come materiale per la programmazione di interventi chirurgici su banco prima ancora che sul paziente. “Per noi è un onore aver portato questa specialità al Meyer. L’uso di questa tecnica chirurgica combinata, che contraddistingue la nostra equipe, ci ha resi molto attrattivi e ci sta permettendo di raggiungere numeri unici del panorama della ricostruzione – spiega il professor Morabito – Il nostro percorso prosegue in direzione di una medicina sempre più personalizzata . Pensiamo che la terapia da offrire debba essere determinata dalla patologia di cui è affetto il paziente, ed ogni paziente è unico”.

Un team multidisciplinare. L’unità diretta dal professor Morabito oggi è l’unica realtà in Europa in grado di utilizzare tutte le tecniche ricostruttive intestinali descritte in letteratura e si candida a diventare centro di riferimento europeo. Questo anche grazie da un team multidisciplinare del quale fanno parte, oltre ai chirurghi, anestesisti, gastroenterologi, epatologi, radiologi, dietiste, pediatri, infermieri e psicologhe del Meyer.