Dal dono, la vita - manifesto È il gesto di generosità più grande, ma anche uno dei temi più delicati e difficili della medicina contemporanea: la donazione degli organi e dei tessuti nel bambino è un argomento che, per essere affrontato, richiede non solo un alto livello di professionalità, ma anche profonda cultura e sensibilità. L’incontro “Dal dono, la vita”, che sabato 19 dicembre si terrà presso l’aula magna al primo piano dell’ospedale pediatrico Meyer, ha lo scopo di promuovere e far conoscere l’importanza di una scelta – come quella della donazione - che, per quanto dolorosa, può salvare le vite di molti bambini.

Ad aprire la mattinata saranno i saluti di Francesca Bellini, Direttore Sanitario del Meyer, mentre i lavori saranno introdotti da Adriano Peris, coordinatore regionale dell’Organizzazione Toscana Trapianti, Sara Bagatti, coordinatore di area vasta e Francesca Melosi, coordinatore locale del Meyer. L’incontro, che si propone come momento di confronto e approfondimento per tutti gli operatori, affronterà il tema della donazione di organi e tessuti sotto vari aspetti: dalla morte encefalica, alle legislazioni a confronto, dal programma nazionale pediatrico fino ai bisogni della famiglia in quei momenti così difficili. Proprio per far comprendere l’importanza di questo gesto, la mattinata si concluderà con un momento di condivisione di esperienze e storie. Sarà possibile ascoltare infatti le testimonianze di coloro che, grazie a una donazione, hanno ricevuto l’opportunità di continuare a vivere. E in sala saranno presenti quei genitori che, nel terribile momento della perdita di un figlio, hanno comunque deciso di donare i suoi organi.

Da sempre, l’ospedale pediatrico Meyer pone grande attenzione alla cultura della donazione. E i risultati stanno nell’alta percentuale di coloro che hanno optato per questa scelta. Dal 2009 al 2015, nell’ospedale pediatrico fiorentino, sono state effettuate dieci donazioni multiorgano e sono state donate 14 cornee che hanno permesso a tanti bambini di tornare a vedere. Dietro ognuno di questi numeri ci sono storie drammatiche e al tempo stesso di speranza, ma anche la grande umanità dei medici del Meyer che hanno accompagnato i genitori, prendendoli per mano in questo difficile percorso.


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