PAROLA DI ESPERTO

di Silvia Paoli, fisioterapista della Riabilitazione Meyer, specialista in area pediatrica

Il gattonamento è la modalità di spostamento che più comunemente i bambini organizzano prima di camminare. Generalmente iniziano a spostarsi in questo modo fra i 9 e i 10 mesi, anche se il momento dell’avvio del gattonamento può variare molto e spostarsi più avanti nel tempo. Ci sono stili di gattonamento molto diversi e alcuni bambini scoprono anche altre strategie di spostamento come quella ad elefante (appoggiando a terra le mani e i piedi) o quella sul sedere, altri invece non si spostano a terra. È facile immaginare come questa conquista che consente al bambino di muoversi autonomamente nello spazio fornisca una grossa spinta per nuove acquisizioni dal punto di vista fisico, cognitivo e relazionale. Il bambino può avvicinarsi e allontanarsi dalle figure di riferimento, sperimentando le proprie sensazioni, la sicurezza di poter fare da solo, circondato dall’amore di chi lo osserva a distanza. Può essere molto gratificato dalla possibilità di perseguire autonomamente i propri obiettivi, di raggiungere ciò che desidera, di superare i piccoli problemi che l’ambiente gli pone come per esempio superare un ostacolo o raggiunger qualcosa che gli è scappato o si è nascosto. Anche modulare la velocità dello spostamento è una nuova conquista. La possibilità di muoversi amplia gli orizzonti della sua esplorazione e arricchisce i suoi apprendimenti.

Il misurarsi con il raggiungimento di oggetti a distanze diverse matura le competenze visuo-spaziali e contribuisce a raffinare la coordinazione occhio-mano. Per percepire la profondità e la distanza i due occhi devono lavorare insieme e si allenano per mettere a fuoco anche oggetti lontani.

Dal punto di vista motorio si raffinano tutte quelle abilità che saranno indispensabili per il cammino: la forza nei muscoli, gli equilibri, il trasferimento del carico da un lato all’altro del corpo, lo schema crociato fra braccia e gambe, la capacità di proteggersi da una caduta.

Grazie all’acquisizione del gattonamento i bambini sono in grado di avvicinarsi ad un appoggio ed alzarsi in piedi, fare i passi di lato lungo i mobili per poi riportarsi a terra e ripartire per una nuova esplorazione. Imparare a cadere a terra, spesso atterrando sul sedere, è una palestra molto preziosa per la sicurezza nel cammino, una volta che questo sarà organizzato.

Perché i bambini possano organizzare uno spostamento orizzontale, così si chiamano i diversi modi di muoversi a terra, è molto utile, a partire dai 4-5 mesi, lasciare loro l’opportunità di giocare liberi sdraiati su un tappeto a terra disponendo intorno a loro alcuni oggetti da raggiungere. Stare a tappeto, inizialmente con un adulto vicino, dà ai bambini la possibilità di organizzare prima il rotolamento, poi lo striscio e infine il gattonamento. Andrebbe evitato l’abuso della palestrina, che rendendo disponibili i giochi immediatamente al di sopra del bambino, limita la loro possibilità di sperimentarsi nell’individuare i movimenti necessari per raggiungerli. Anche il box, offrendo uno spazio limitato, non sostiene l’organizzazione del gattonamento, ma incoraggia precocemente il passaggio in piedi, penalizzando però tutte le preziose esperienze sopra elencate.

Generalmente i bambini che iniziano a camminare senza aver prima sperimentato una modalità di spostamento a tappeto non hanno avuto l’opportunità di giocare liberi sdraiati a tappeto, ma hanno utilizzato il box, il girello o sono stati incoraggiati a stare in piedi con l’aiuto dell’adulto. Quindi per sostenere l’acquisizione del gattonamento, o di una diversa modalità di spostamento orizzontale, i bambini non hanno bisogno di “esercizi” ma soltanto di un ambiente adatto che dia loro le occasioni per mettersi in gioco, circondati dall’amore e dalla fiducia dei loro familiari.