PER I NOSTRI FIGLI

Una famiglia in automobile: il padre e la madre seduti davanti e i due figli seduti dietro. Il bambino sofferente per il mal d'auto
di Angela Pittari, pediatra di famiglia

Ricordo ancora, quando da bambina, aspettavo con ansia la domenica per andare al mare che raggiungevamo in auto in meno di mezz’ora, ma sistematicamente, dopo le prime curve, ecco quel terribile guastafeste del mal d’auto: vertigini, sudorazione fredda, pallore, nausea fino al vomito di quel poco di colazione che la mamma era solita offrirmi ben conoscendo la mia particolare sensibilità alla cinetosi. Con il termine cinetosi o malessere da movimento si indica una combinazione di sintomi spiacevoli, quali vertigini, agitazione, sudorazione fredda, sbadigli, mal di testa, nausea, vomito che si manifestano in seguito a un’ipersensibilità del centro dell’equilibrio (labirinto), situato nell’orecchio interno che, in bambini predisposti, sollecita più del dovuto il sistema nervoso neurovegetativo. La cinetosi, sostanzialmente assente nei bambini sotto i 2 anni, ha invece un’incidenza estremamente alta tra i 2 e i 12 anni per poi tendere a diminuire, fino a completa risoluzione, nella maggioranza dei casi, nell’età adulta.

Il disturbo, che tende a manifestarsi in tutte le condizioni di movimento passivo, è conosciuto come “mal d’auto, di mare, d’aereo, di treno” ma si manifesta anche in seguito a movimenti rotatori del capo o del corpo (come sull’altalena o sulle montagne russe). Anche gli stimoli visivi eccessivi, possono causare questo disturbo: ad esempio guardare lo scorrere del paesaggio laterale, vedere un film in 3D o un video-gioco sono in grado di provocare stimoli contradditori rispetto al corpo che è fermo e di conseguenza l’organo vestibolare, sulla base delle informazioni erronee che riceve dall’esterno, darà luogo ai tipici sintomi.

In parole povere, il corpo non riesce ad adattarsi subito al movimento e agli stimoli visivi mentre si viaggia su un qualsiasi mezzo di locomozione e si innesca un conflitto (mismatch) tra i sistemi che ci consentono di mantenere l’equilibrio nello spazio. Nella maggior parte dei casi i sintomi tendono a migliorare quando il corpo si adatta alle condizioni che causano il problema. Tuttavia sono molti i bambini che continuano ad avvertire il disagio fino alla fine del viaggio.

Non per questo ci si deve rassegnare a piantare un ombrellone in giardino o nel terrazzo di casa per evitare ai bambini il fastidio del mal d’auto!
È possibile adottare alcuni comportamenti che aiutano a prevenire la cinetosi, per non rinunciare ad una vacanza e non rendere un incubo anche un breve viaggio:

  • partire di buon’ora quando il piccolo ha ancora sonno, dormire lo sottrae alle stimolazioni esterne che possono accentuare la cinetosi;
  • far viaggiare il piccolo sull'apposito seggiolino, in modo che guardi davanti a sé. Evitare che si muova in macchina: oltre a correre il rischio di traumi in caso di incidente, peggiora i sintomi;
  • adottare una guida equilibrata senza brusche accelerazioni o decelerazioni specialmente in curva;
  • sistemarlo il più vicino possibile alla zona più stabile del veicolo, sui sedili anteriori (se l'età lo consente) oppure, se si viaggia in nave, preferire la zona centrale o, in aereo, i sedili in corrispondenza dell'ala;
  • se è in grado di seguire i consigli, invitarlo a non guardare nel finestrino laterale ma davanti a sé, evitando di fissare i punti in movimento o le onde, qualora si viaggi in nave;
  • evitare che usi giocattoli, videogiochi o che legga e invitarlo a rendere minimi i movimenti di testa e corpo; si può cantare o ascoltare la musica preferita o fare giochi di parole;
  • fare un piccolo spuntino prima del viaggio e, se questo è lungo, offrirgli pasti piccoli e frequenti a base di alimenti solidi e facilmente digeribili come grissini, pane e crackers;
  • evitare bevande gassate, succhi di frutta e patatine fritte e preferire piccoli sorsi di acqua fresca o the poco zuccherato;
  • evitare odori forti come fumo, benzina, profumi, aria viziata, l'affollamento e il caldo delle sale comuni (come nei traghetti) e assicurarsi che nell'ambiente vi sia un continuo ricambio dell'aria. Il finestrino semiaperto nell'auto o in treno, una passeggiata sul ponte della nave, l'apertura delle bocchette di areazione in aereo consentono al bambino di ricevere aria fresca, con attenuazione dei sintomi;
  • se si viaggia in auto, ai primi segni del disturbo (pallore, agitazione, sudorazione fredda) fermarsi in condizioni di sicurezza e far scendere il bambino per fare qualche passo all’aria aperta. A volte questo è sufficiente a risolvere il problema e riprendere il viaggio agevolmente.

E se, nonostante tutte i possibili accorgimenti, il vostro piccolo inizia a sentirsi male non scoraggiatevi: mettetelo disteso; offritegli solo piccoli sorsi di liquidi freschi fino a che non si riprenda; lasciatelo riposare, qualora avesse voglia di dormire.

Nei viaggi più lunghi ed in bambini particolarmente sensibili alla cinetosi, dopo consulto con il pediatra, è possibile utilizzare farmaci specifici (in compresse, supposte o gomme da masticare) da somministrare un po' prima della partenza o alla comparsa dei primi sintomi.
Recentemente si trovano in commercio integratori a base di zenzero (utilizzato fin dai tempi remoti dai marinai cinesi per contrastare il mal di mare) sotto forma di biscotti, the, soluzioni acquose, compresse da assumere poco prima di mettersi in viaggio o durante lo stesso, secondo necessità. Il suo uso è indicato in età pediatrica per l’assenza di effetti collaterali come la sonnolenza e per la possibilità di utilizzarlo al bisogno.
Una terapia “ non convenzionale” che tuttavia spesso sortisce effetti positivi nel mal d’auto, è rappresentato dall’uso di appositi braccialetti. Agiscono secondo il principio della digitopressione sul punto di agopuntura P6 Neiguan della medicina cinese e devono essere tenuti in sede per tutta la durata del viaggio e su entrambi i polsi. Anche questi, per l’assenza di farmaci, si possono usare nei bambini più piccoli.
E buon viaggio!