Foto del laboratorio con macchinari e attrezzature all'interno dell'ospedale Meyer

Al Meyer questa mattina è stato inaugurato il Corelab, un laboratorio ad altissima automazione che permetterà di snellire i tempi di processo degli esami di laboratorio, consentendo, a cascata, una riduzione consistente dei tempi di permanenza in ospedale dei bambini e delle loro famiglie.

Un caso pratico: i tempi di risposta degli esami non urgenti (come, ad esempio, quelli della funzionalità tiroidea) prima erano di circa 10 ore. Con Corelab i tempi si abbattono a meno di 1 ora. Ciò significa che il bambino che aspetta quel referto per essere dimesso, potrà tornare a casa prima e con il pacchetto degli esami completo, senza referti laboratoristici in sospeso.

Come funziona. Il nuovo laboratorio si compone di più piattaforme strumentali che “dialogano” tra loro grazie a un sistema informatico e che sono collegate fisicamente da un vero e proprio sistema di binari sui quali viaggiano le provette da analizzare. Uno dei grandi vantaggi di questo nuovo sistema è che è stata completamente automatizzata tutta la parte pre-analitica del processo, e cioè quella che, da letteratura, è a più rischio di errore umano. Il Corelab infatti accoglie e smista tutte le provette che arrivano dal Meyer: vengono sottoposte a check in, centrifugate (se il tipo di esame lo richiede), stappate e ritappate, sottoposte a verifica di qualità. A richiesta dei laboratori specialistici del Meyer possono anche essere “aliquotate”: dalla provetta madre ne vengono create altre, che poi vengono analizzate dai laboratori che le hanno richieste.

Il viaggio della provetta, diverso a seconda del tipo di analisi necessaria, si conclude per tutte nell’archivio biologico: un enorme frigorifero che classifica le provette in base a quanto vanno conservate e, a scadenza, le trasferisce in automatico in un vano rifiuti. La presenza di questo “archivio” fa sì che, se si rende necessario un esame aggiuntivo in un lasso di tempo breve, si possa attingere da qui senza sottoporre il bambino a un nuovo prelievo.

Tutte le tecnologie Corelab sono di ultimissima generazione e un maxischermo dà al personale la possibilità di seguire in tempo reale il flusso degli esami urgenti.

I vantaggi. La parola d’ordine, nelle stanze del Corelab, è efficienza. Il flusso è continuo e in questo modo i tempi di esecuzione e refertazione vengono migliorati. Inoltre, con l’aumentata capacità di fare esami in home si riduce inoltre il rischio clinico legato all’invio e ritorno dei campioni in laboratori esterni. Il nuovo sistema ha consentito di ottenere un aumento in termini di sicurezza (anche per i lavoratori), tracciabilità dei campioni e produttività, con benefici anche economici.

“L’efficientamento che questo laboratorio ci consente avrà ricadute positive su tutto l’ospedale, e questa è una conquista più che mai preziosa di questi tempi: il Covid ci ha ricordato quanto sia importante ridurre i tempi di permanenza in ospedale, nelle sue sale di attesa”, dice Alberto Zanobini, direttore generale del Meyer. Che aggiunge: “Abbiamo iniziato i lavori in piena pandemia, a giugno, e in soli 8 mesi siamo riusciti a inaugurarlo, senza mai fermare l’attività ordinaria dei laboratori: questo si deve all’efficienza del nostro ufficio tecnico e al forte spirito collaborativo di tutto il personale al lavoro nei laboratori, che ringrazio”.

Il Progetto Corelab nasce grazie ad una complessa gara regionale di livello europeo che ha individuato l’Azienda Roche Diagnostic quale soggetto realizzatore. La stessa Roche si è occupata anche della formazione del personale all’utilizzo del nuovo sistema di automazione diagnostica.