A PROPOSITO DI FELICITÀ

a cura di Manila Bonciani, Meyer Center for Health and Happiness

Divertimento e noia: sembra un ossimoro tenerli insieme, per di più se si vuol parlare di felicità…
Ma proviamo a capire insieme perché stiamo augurando a voi e ai vostri figli non solo di divertirvi tanto durante questa estate, ma anche di annoiarvi un po’. Che la felicità sia collegata alle emozioni positive, come la gioia e l’allegria, è facilmente intuibile e non sorprende. A partire dai filosofi greci, si è spesso associato la felicità a tutto ciò che riguarda il piacere, quale stato di benessere individuale determinato da sensazioni gradevoli provate nel momento presente. Si fa riferimento in questo caso alla visione edonica della felicità, considerata come il risultato del soddisfacimento dei bisogni e dei desideri ritenuti significativi per la persona in un determinato istante.

Fare quindi attività gratificanti e divertenti è auspicabile per essere felici, e forse più facilmente realizzabile nel periodo estivo, dove per i ragazzi gli impegni scolastici quotidiani sono interrotti e per i grandi comincia il periodo delle ferie. Godersi il tempo in famiglia e con gli amici, fare un viaggio, andare a un concerto, sono tra le attività che certamente possono portare spensieratezza a tutti e costituiscono occasioni per sorridere e svagarsi.
Ovviamente se ci limitassimo a intendere e vivere la propria felicità come il solo raggiungimento del piacere, ne circoscriveremmo l’esperienza unicamente ad una sua componente, senza quindi tener conto anche della prospettiva eudamonica della felicità che la ritiene piuttosto un processo di realizzazione personale, di sviluppo del proprio potenziale, di percezione di senso per ciò che si sta facendo in linea con quelli che sono i propri ideali e obiettivi. Ci ritroveremmo di fatto a non considerare invece quanto sia importante per la propria felicità avvertire che si stia vivendo pienamente secondo il proprio modo di essere, pensare e sentire.

Con la consapevolezza quindi che essere veramente felici presuppone anche questo processo di costruzione continua che coinvolge la singola persona, la collettività nella quale si è inseriti e un più ampio senso di appartenenza e responsabilità reciproca nei confronti dell’intero mondo, possiamo certamente riconoscere che divertirsi fa bene al fisico e alla mente e che una certa dose di sano divertimento permette anche di ricaricarsi. Concedete allora a voi e ai vostri figli il tempo per goderne quest’estate, nel pieno rispetto di sé stessi, degli altri e del proprio ambiente sociale e naturale.

Ma allora che c’entra la noia in tutto questo? Spesso si contrappone la noia proprio al divertimento, considerandola una sensazione sgradita e fastidiosa, derivante dal non aver nulla da fare, o dal non saper cosa fare, oppure dal fare qualcosa che ci sembra monotono e che non ci interessa. In tutti questi casi è il senso di apatia e di percezione dell’immobilità del tempo ad avere il sopravvento, come se questo non scorresse mai, e a lasciare un senso di vuoto a chi ne è sopraffatto.

Tuttavia di per sé avere uno spazio-tempo libero da stimoli, attività varie o dal turbinio di pensieri esterni che affollano la mente non rappresenta un aspetto negativo, quanto piuttosto l’occasione per ritrovarsi e ascoltarsi.
La noia ci costringe, infatti, a stare con il proprio io, a riflettere su sé stessi e il mondo, a elaborare i propri vissuti e a dar sfogo alla propria immaginazione. In tempi come quelli attuali nei quali siamo sempre iper-stimolati sia sul piano fisico, che soprattutto su quello mentale, avere la mente libera costituisce una condizione rara ma essenziale per il proprio benessere, dal momento che offre anche l’opportunità per rafforzare la propria creatività, che come abbiamo visto anche nel precedente numero della newsletter è molto importare per essere felici.

Quindi durante l’estate non abbiate paura di annoiarvi, anzi cercate di farlo un po’, per il piacere - superato un primo momento di disagio e disorientamento - di stare in compagnia di voi stessi e di trovare in voi gli stimoli creativi per divertirvi. Quando infatti il divertimento diventa frastuono emotivo o ricerca esasperata di nuovi stimoli, che però non sembrano bastare mai perché alimentano solo un desiderio consumistico di averne sempre più e una smania di vivere situazioni emozionati e spettacolari come se le proprie aspettative non fossero mai appagate, allora non si riesce davvero ad esserne felici.

Concedetevi quindi anche del tempo vuoto da riempire con la fantasia e invitate pure i vostri figli a farlo, un vuoto che però è l’opportunità di ricaricarsi profondamente, di guardarsi dentro con sincerità e incontrare il proprio sé, cercando di scoprire quale sono le proprie qualità e provando così a dar loro spazio e svilupparle. Scopriremo così che in fondo la noia non è il contrario di divertimento, ma che può essere usata consapevolmente per stimolare la propria curiosità e creatività, trovando o inventando nuove strade per intrattenersi anche da soli e sentirsi felici.