PAROLA DI ESPERTO

a cura di Sonia Toni, responsabile Diabetologia pediatrica AOU Meyer

Per ipoglicemia si intende l’abbassamento dei livelli di glucosio nel sangue (con valori uguali o inferiori a 54mg/dl). Si manifesta con sintomi a carico del sistema nervoso centrale e autonomo.
Il glucosio rappresenta la fonte energetica principale per il nostro organismo, in particolare per le cellule del sistema nervoso; la carenza di glucosio deve essere prontamente corretta per recuperare la piena efficienza delle funzioni cellulari e impedire la progressione della sintomatologia e la sofferenza cellulare.
La glicemia nella situazione di digiuno varia fra 70 e 100 mg/dl. L’organismo attua dei meccanismi di compenso che liberano dalle sue riserve il glucosio e altri prodotti energetici permettendo così di mantenere normale la glicemia. Nella fase postprandiale la digestione degli alimenti determina un fisiologico aumento della glicemia, i cui livelli sono regolati dalla secrezione di insulina.

Le situazioni che determinano ipoglicemia sono molte e possono insorgere in tutte le epoche della vita.
L’ipoglicemia si manifesta con sintomi diversi a seconda dell’età (più difficili da riconoscere nel bambino piccolo) e solitamente i sintomi presentano una progressività e sono ingravescenti. I primi sintomi sono prodotti dai sistemi di attivazione adrenergica: si innescano al diminuire della glicemia e sono sintomi di allerta, rappresentano una prima barriera di difesa dell’organismo. In alcune situazioni (durante il sonno, dopo attività fisica, dopo una precedente ipoglicemia) questo sistema di difesa non viene attivato e compaiono direttamente i sintomi neurologici dovuti all'insufficiente apporto di glucosio al cervello. I sintomi variano dal tremore alla tachicardia, passando per la sudorazione fredda e il pallore. A livello comportamentale il piccolo può dimostrare irritabilità, pianto inconsolabile, ansietà e comportamento instabile. I sintomi neurologici possono essere: difficoltà di concentrazione, visione doppia o visione alterata dei colori, problemi con la memoria a breve termine e scarsa capacità di giudizio. Nei casi più gravi, si può arrivare anche alle convulsioni e al coma.

L’ipoglicemia è una patologia tempo dipendente, pertanto il trattamento deve essere immediato o fatto nel più breve tempo possibile. È fondamentale, quando possibile, prevenirla o comunque intercettare i primi segni e intervenire precocemente prima della progressione verso quadri più gravi.
Questo ormone deve essere a disposizione oltre che della famiglia anche nei locali della scuola frequentata dal bambino.