PAROLA DI ESPERTO

a cura di Cesare Filippeschi, dermatologo AOU Meyer

Ogni anno nelle scuole i pidocchi tornano a far parlare di sé e a preoccupare i genitori, ma niente panico, qualsiasi bambino può avere i pidocchi e il trattamento, se effettuato scrupolosamente, non è difficile e, appena iniziato, non preclude l’attività scolastica. Ricordiamoci che spesso gli insetti non danno alcun segno di sé o al massimo un po' di prurito, possono colpire chiunque, adulti e bambini, ed è facile il riscontro di epidemie in comunità scolastiche o sportive. Le infestazioni da pidocchi (pediculosi) sono tutt’ora un problema attuale, nonostante un’attenta prevenzione da parte degli organi sanitari competenti.

Cosa sono i pidocchi? I pidocchi sono piccolissimi parassiti (2-3 mm) di colore che varia dal bianco al grigio con il corpo appiattito e le zampe fornite di “uncini” che permettono loro di attaccarsi saldamente a capelli e peli, sono forniti, inoltre, di un apparato buccale con cui si cibano di sangue pungendo il cuoio capelluto, dove depositano un liquido che può provocare intenso prurito. Si riproducono attraverso le uova dette lendini prodotte dalla femmina del pidocchio che vive soprattutto all'altezza della nuca, sopra e dietro le orecchie. Lontani dal cuoio capelluto i pidocchi sopravvivono al massimo 2-3 giorni. I pidocchi sono privi di ali e non possono né volare né saltare, la trasmissione può avvenire sia per contatto diretto (da testa a testa), sia, più raramente, per contatto indiretto (con lo scambio di cappelli, pettini, salviette, sciarpe, cuscini, ecc.).

Sintomi e diagnosi. In caso di intenso prurito a livello del cuoio capelluto è importante ricercare segni di pediculosi anche se, non dimentichiamoci, che i pidocchi possono anche non dare alcun segno della loro presenza ed essere asintomatici. Nella valutazione si deve ispezionare accuratamente il cuoio capelluto prestando particolare attenzione alla nuca e alle regioni retro-auricolari per cercare le lendini (di forma allungata, traslucide, poco più piccole di una capocchia di spillo, di colore bianco o marrone chiaro) che risulteranno saldamente attaccate ai capelli (diversamente dalla normale forfora). Più difficile è invece identificare i pidocchi maturi che, muovendosi rapidamente, si mimetizzano facilmente.

Trattamento :
Il trattamento completo è farmacologico e manuale, perché nessun prodotto uccide completamente le lendini. Un trattamento scrupoloso basato sull’utilizzo di prodotti specifici (lozioni, creme, etc.) da applicare seguendo i consigli del medico risolve facilmente la situazione, anche se non evita future ricadute. Fra i prodotti più efficaci, anche se sono stati segnalati casi di resistenza, rimane la permetrina. Generalmente un secondo trattamento a distanza di 8-10 giorni è necessario per eliminare i pidocchi nati da lendini sopravvissute al primo trattamento.
Dopo il trattamento è sempre necessario lavare i capelli con uno shampoo specifico, risciacquare con aceto (100 gr. in un litro di acqua calda) e ispezionare nuovamente il capo staccando manualmente con pazienza tutte le lendini rimaste servendosi di un pettine fitto di metallo, pettinando accuratamente ciocca per ciocca, partendo dalla radice dei capelli.

Miti da sfatare:

  • I pidocchi non sono pericolosi per la salute e non trasmettono malattie infettive.
  • La presenza di pidocchi nei capelli non è indice di cattiva igiene.
  • Non sarà necessario, anche in caso di epidemia, effettuare disinfezioni o disinfestazioni negli ambienti scolastici o sportivi.
  • Non è obbligatorio tagliare i capelli in caso di pediculosi.
  • Non effettuare trattamenti antipediculosi in prevenzione, il rischio è che i pidocchi diventino resistenti ai prodotti antiparassitari.
  • Non volano e non hanno ali.
  • Non esiste un repellente.