IL GIOCO E' UNA COSA SERIA

a cura di Manuela Trinci, psicoterapeuta infantile, direzione scientifica Ludobiblio AOU Meyer

Ci sono i giochi da spiaggia e, non meno importanti, giochi da pioggia! Vale a dire giochi per quei pomeriggi uggiosi e magari un po’ grigi che, una volta dato spazio al sano sentimento della noia, hanno il compito di rinvigorire lo spirito e far spuntare sorrisi coinvolgendo genitori, amici e fratellini; il tutto magari a costo zero e a km zero. E per dare l’avvio alle danze… ci si può scatenare in una “discoteca familiare”.

Ingrediente fondamentale: mettere della buona musica, si può scegliere fra un classico della disco music o un brano molto ritmato Tropical House oppure un Modern Rock oppure qualcosa di semplicemente allegro, una dance pop, oppure un rap insieme alla variante, da alcuni bistrattata, del trap. Insomma, una musica che faccia venire voglia di fare quattro salti. Perché di questo si tratta: ballare sul serio e a tutto volume! E più si saltella e si agitano le braccia, più i partecipanti si divertiranno.
Anche i piccolissimi potranno partecipare se ben piazzati sulle spalle di mamma o babbo oppure se tenuti per mano e fatti salire, a ritmo, sui piedi sempre di mamma, babbo o di qualche nonno arzillo. Poi, una volta che l’atmosfera si sia fatta quasi psichedelica, la persona più alta del gruppo-famiglia, detto “capo-ballo”, griderà: “ehi gente”, esibendosi in un passo speciale che tutti dovranno copiare, ad esempio saltare su una gamba sola, battere in aria le mani, darsi una pacca sulla spalla, muovere le braccia come una scimmia oppure tutte queste cose insieme e, quando tutti saranno riusciti a imitare la mossa proposta, il “capo-ballo” griderà: “Alla grande”, farà un giro su se stesso e punterà il dito su qualcun altro che a sua volta griderà “ehi gente” diventando il nuovo “capo-ballo”. Escogiterà così, il “capo-ballo”, una nuova mossa da far copiare agli altri. Quindi, da non dimenticare le parole d’ordine: “ehi gente” e “alla grande”.
Nel frattempo non dovranno mancare pollici rivolti in alto e frasi di incoraggiamento dell’un verso l’altro: bella mossa, woooooow, okkkey, hai un ritmo perfetto, davvero un passo funky, eccetera eccetera.

Ma non è finita qui, perché capitasse mai che una pioggia incessante dovesse cadere, si potrebbe tentare con un nuovo gioco: “l’orchestra della pioggia”.
Ingredienti: fondamentale la pioggia (detta anche ingrediente salvagioco) e poi padelle, pentole, contenitori in plastica e così via. Come attrezzatura personale si consigliano scarponcini da pioggia e cappello impermeabile.

Importante, ovviamente, la scelta del posizionamento degli “strumenti”. Meglio scegliere un posto appena fuori la porta di casa o del terrazzo, un luogo, comunque, dove stiano cadendo grosse gocce d’acqua. Occhio quindi al sottotetto del portico ma benissimo anche una grondaia che perde; entrambi garantiscono uno sgocciolamento abbondante e continuo.
Si prendono poi i contenitori, pentole e padelle, le ciotole di plastica e i vasetti. Saranno gli “strumenti” d’orchestra. Si passa a distribuirli tra i giocatori che li sistemeranno dove la pioggia batte più forte, poggiandoli a terra sia per il loro verso giusto sia capovolgendoli. A questo punto non resta che rientrare rapidamente in casa e mettersi in ascolto attento. Ben presto arriveranno i vari suoni prodotti dall’orchestra della pioggia: un incanto.

Ma chi sarà il vincitore? Ovvio: colui o colei che abbia posato il contenitore che per primo si riempirà di pioggia, conquistando così, lui o lei, il titolo di re o regina della pioggia!