PSICOLOGIA

a cura di Martina Cantini, servizio di Psicologia ospedaliera AOU Meyer

“Se non rimetti a posto la camera ti levo la playstation per una settimana”, “Se non prendi almeno 8 in matematica sabato scordati la partita”. Quante volte quando eravamo bambini abbiamo sentito queste frasi o le abbiamo dette ora che siamo genitori, ma la domanda che ci poniamo oggi è: “Le punizioni sono veramente utili per educare i figli?”.

A tal proposito è importante riflettere sul fatto che le punizioni non hanno nessun effetto correttivo in quanto rappresentano un apprendimento per associazione non determinato da una motivazione intrinseca da parte del bambino in quanto è legato al qui ed ora e all’evitamento della sofferenza.
Possiamo così affermare che la punizione non è di alcuna utilità in quanto non favorisce la comprensione, non permettendo così il cambiamento e la crescita.
Questo non significa che da genitori non abbiamo il compito di far comprendere quelli che sono comportamenti scorretti o sbagliati da non ripetere; i bambini hanno infatti bisogno di essere guidati, per capire come migliorare una situazione e modificare alcuni comportamenti inadeguati, per fare ciò è indispensabile che vengano definiti i limiti e le regole nei diversi contesti educativi.

I bambini necessitano infatti di una definizione dei confini entro cui potersi muovere nel rispetto degli altri, per poter attraverso il dialogo e la discussione con l’adulto arrivare a una presa di coscienza dell'errore e una successiva analisi della strategia di coping necessaria.
È possibile infatti educare i nostri figli alla disciplina con un mix di gentilezza e fermezza e, grazie all’utilizzo di regole coerenti, aiutarli a sviluppare autonomia, indipendenza, responsabilità e collaborazione per far fronte fin da piccoli alle sfide della vita.

Com’è possibile tutto ciò?
Alcune strategie possono essere quelle di insegnar loro a stabilire delle priorità, a rispettare delle regole e a gestire piccole responsabilità, come ad esempio a riordinare la cameretta o fare i compiti appena tornati a casa; a livello scolastico invece sarebbe importante educare la loro volontà facendo in modo che trovino la giusta motivazione per affrontare nuove sfide di apprendimento. Da genitori dovremmo quindi educare i nostri figli attraverso regole ferme e attraverso un dialogo aperto, accompagnarli alla scoperta degli errori come a una possibilità per migliorare determinati comportamenti all’interno del proprio percorso di crescita.