PER I NOSTRI FIGLI

di Angela Pittari, pediatra di famiglia

Uno dei sintomi più comuni nell’infanzia, causa molto frequente di visite pediatriche, di accessi al pronto-soccorso e di prescrizione di antibiotici è il “mal di gola”. Viene descritto come dolore o “ pizzicorino” alla gola, accentuato dalla deglutizione, non solo di cibi solidi ma anche di quelli liquidi, con la sensazione sgradevole di gonfiore alla gola e al naso, spesso diffuso alle orecchie. A tutto questo, a seconda della causa che ha provocato il mal di gola, spesso possono associarsi altri sintomi come raffreddore, tosse secca o catarrale, raucedine, rinolalia, febbre e altre manifestazioni cliniche locali e/o sistemiche come l’ingrossamento dei linfonodi del collo, placche sulle tonsille, afte del cavo orale, eruzioni cutanee diverse, stanchezza, artralgia e febbre.

Nonostante questo nutrito e variegato corredo di sintomi e segni è una malattia benigna, che il più delle volte si risolve spontaneamente in 5-6 giorni e che, seppure accompagnata dalla febbre, non si cura con gli antibiotici poiché la causa è nella stragrande maggioranza dei casi, un’infezione virale.

E come tutti ormai sappiamo, per i virus non ci sono terapie (fatta eccezione per casi particolari e rari), possiamo però affidarci alle difese immunitarie innate di tutti i bambini che sono in grado di attaccare e distruggere i virus, comunemente responsabili del mal di gola comune. In particolare la febbre, che come abbiamo detto, a volte è presente, e,contrariamente a quanto ancora si pensa, è una delle armi di difesa più efficace e naturale dell’organismo: la temperatura più alta, infatti, uccide i virus (che in genere sono termo-labili) e, nello stesso tempo, accelera tutto il metabolismo compresa la funzione immunitaria per una difesa più efficace.

Questo è il motivo per cui si consiglia di non accanirsi contro la febbre con la somministrazione continua di antipiretici al fine di azzerarla a tutti i costi, ma cercare di ridurla quel tanto che basta (a volte di un solo grado), a diminuire il malessere del bambino,rispettando il dosaggio consigliato e l’intervallo minimo tra una dose e l’altra.

Cosa ben diversa è se la causa del mal di gola è un batterio, ed in particolare se questo è lo streptococco beta-emolitico A: il bambino si presenta febbricitante con temperatura superiore a 38,5-39 gradi che insorge improvvisamente, la difficoltà alla deglutizione gli impedisce di mangiare, le tonsille sono gonfie, quasi occludenti, spesso coperte da placche bianche-giallastre (essudato purulento), piccoli puntolini rossi spiccano sul palato molle,la lingua è coperta da una patina biancastra, l’alitosi è importante, i linfonodi sottomandibolari e laterocervicali sono gonfi e dolenti, non sono rari dolori addominali.

La diagnosi in questi casi, oltre che scaturire dall’esperienza clinica del pediatra, necessita di conferma attraverso l’esecuzione in ambulatorio di un tampone rapido faringo-tonsillare che, solo nel caso risulti positivo in corso di infezione acuta, richiede una terapia antibiotica per 10 giorni: è necessario che questa venga fatta bene per il tempo indicato al fine di eradicare l’infezione da streptococco che altrimenti potrebbe innescare effetti collaterali a distanza a carico di cuore, reni o articolazioni.

Cosa si può fare? Gli anti-infiammatori come il paracetamolo o l’ibuprofene, usati nelle dosi e nei tempi raccomandati dal medico di fiducia, possono ridurre i sintomi.

Ribadiamo che gli antibiotici trovano indicazione nei soli casi di “mal di gola” (tonsilliti, faringiti, tracheiti….) causati da batteri o positività del tampone faringeo per lo streptococco e comunque dietro prescrizione del pediatra. Ricordiamo inoltre come una terapia antibiotica inopportuna sia, non solo inefficace sul virus ma causa anche di un’ importante alterazione del microbiota intestinale, e come se non bastasse fa aumentare i casi di resistenza batterica agli antibiotici e gli effetti avversi ai farmaci.

Ci sono poi situazioni particolari di “mal di gola” non sottese da virus e batteri (ingestione di corpo estraneo, reflusso gastroesofageo, rinite allergica…) che richiedono interventi diagnostici e terapie specifiche su prescrizione del pediatra.

Alcuni consigli per cercare di prevenire il “mal di gola”:
• Evitare di esporre i bambini al fumo passivo in tutti gli ambienti (auto, casa, scuola…), al gas di scarico delle auto (vita all’aria aperta anche d’inverno opportunamente coperti), al riscaldamento di casa elevato con conseguente aria secca fortemente irritante per le mucose.
• Frequente ricambio d’aria negli ambienti chiusi (casa, scuola, palestre…) al fine di ridurre la concentrazione di germi nell’aria.
• I rimedi della nonna (bevande calde o fredde e gelati), solo se graditi ai bambini, possono alleviare la sensazione di bruciore o “pizzicorino” alla gola per il loro effetto emolliente e anestetico, così come pure collutori, gargarismi e spray balsamici.
• Un’alimentazione corretta e bilanciata in tutti i suoi nutrienti (proteine e carboidrati, grassi essenziali e vitamine) è garanzia di buon funzionamento dell’intero metabolismo e dell’efficacia delle difese immunitarie a tutti i livelli.
• Da recenti studi, la supplementazione di vitamina D durante i mesi invernali (quando l’esposizione al sole è più scarsa o assente) costituisce un ottimo strumento di difesa nei confronti delle infezioni ricorrenti delle vie respiratorie.