PER I NOSTRI FIGLI

a cura di Angela Pittari, pediatra di famiglia

L’anno scorso, complice l’uso delle mascherine, del distanziamento sociale, della Dad, dello smart working, della campagna vaccinale anticipata, l’influenza non si è quasi praticamente manifestata ma ora, appena iniziato l’inverno, con l’allentamento delle restrizioni contro il Covid 19 e la ripresa di tante attività, avrà modo di circolare più liberamente e in forma anche più aggressiva poiché i sistemi immunitari della popolazione sono meno “allenati” a fronteggiarla.
La pandemia ha comportato e comporterà grandi cambiamenti nella diffusione di altri patogeni, sovvertendo la consueta stagionalità a cui eravamo abituati. Ne sono esempio le recenti infezioni da virus respiratorio sinciziale e dal virus della malattia mani-piedi-bocca che hanno colpito, negli ultimi mesi un gran numero di bambini con manifestazioni cliniche piuttosto gravi.

Proviamo ad esaminare le analogie e le diversità delle due patologie.
L’ influenza e l’infezione da Covid-19 sono entrambe malattie respiratorie altamente contagiose e diffusive, causate da virus molto diversi tra loro ma che danno luogo a sintomi a volte sovrapponibili che, spesso, rendono difficile la diagnosi sulla base della sola clinica: febbre e brividi, tosse, mancanza di respiro o difficoltà respiratoria, stanchezza, gola infiammata, naso che cola, mal di testa, vomito e diarrea (soprattutto nei bambini). L’intensità di questi sintomi varia da una situazione di assenza di sintomi (asintomatici), pochi (paucisintomatici) a sintomi gravi che richiedono il ricovero in terapia intensiva.
Ben pochi sono i sintomi che possono indirizzarci in modo significativo verso l’infezione da Covid-19: febbre che insorge lentamente per raggiungere anche livelli elevati, bruciore alla gola, tosse secca e insistente, dolori osteo-articolari e muscolari ed infine, cosa abbastanza singolare, perdita del senso del gusto e/o dell’olfatto. Di contro la congestione nasale, gli starnuti sono appannaggio più dell’influenza ma sono a comune anche con altri virus che di solito infettano le vie aeree, come gli adenovirus e i rinovirus. In questi casi la diagnostica virologica è fondamentale per risolvere l’enigma.

Il tempo di incubazione (il tempo cioè che intercorre dal contagio al manifestarsi dei primi sintomi) è più breve per l’influenza,1-4 giorni contro i 5-14 del Covid. I bambini sono i maggiori responsabili della trasmissione dei virus influenzali nella comunità in quanto non posseggono una memoria immunitaria storica di precedenti infezioni, mentre per il Corona virus la fascia di età 0-19 sembrava essere meno colpita, ma negli ultimi mesi anche i più piccoli sono stati contagiati dalle molte varianti del virus.

Entrambe le malattie si diffondono con la stessa modalità: le particelle virali vengono espulse dal soggetto infetto con le goccioline di saliva emesse durante la tosse o gli starnuti o semplicemente il respiro. Queste vengono inalate dal soggetto esposto permettendo al virus di impiantarsi sulle mucose delle prime vie aeree, di moltiplicarsi rapidamente e diffondersi nell’organismo. Per entrambe è possibile la trasmissione da mani e superfici contaminate dal virus.
Sia il Covid-19 che l’Influenza possono causare malattie e complicazioni soprattutto in soggetti ad alto rischio come anziani, adulti e bambini affetti da malattie croniche, donne in gravidanza: polmonite, insufficienza respiratoria, miocardite, insufficienza renale e peggioramento di patologie preesistenti. Nel complesso però, gli effetti del Coronavirus sembrano essere più gravi. Alcuni bambini affetti da Sars-Cov-2 hanno sviluppato un gravissimo quadro di infiammazione multisistemica con compromissione degli organi interessati e sequele a distanza di alcuni mesi.
Per fortuna, ancora una volta, l’arma più efficace che può prevenire la morte e le complicanze gravi dovute alle due malattie in questione è la vaccinazione, unitamente a tutte le misure che, in questi due anni, abbiamo imparato ad osservare più o meno scrupolosamente: indossare la mascherina, lavarsi le mani frequentemente e accuratamente, restare a casa quando si è malati e limitare i contatti con persone infette.

In Italia attualmente sono distribuiti i vaccini anti Covid-19 sia per gli adulti che per le fasce di età da 5 a 19 anni.
Per l’influenza viene formulato ogni anno un vaccino in previsione dei ceppi influenzali che circoleranno nella stagione invernale. Sono vaccini assolutamente sicuri ed efficaci (vengono raccomandati fin dai 6 mesi di età) nel prevenire l’infezione, ridurne gravità e durata, proteggere i neonati mediante la somministrazione alle mamme durante la gravidanza. La vaccinazione contro l’Influenza quest’anno è ancor di più raccomandata poiché in caso di co-infezione influenzale e Covid-19 il rischio di avere serie complicanze è notevolmente più alto.
Come la maggior parte delle infezioni respiratorie tipiche del periodo invernale, l’Influenza e la malattia da Covid 19 essendo di origine virale non richiedono una terapia antibiotica, almeno nella prima fase della manifestazione clinica, ma solo nel caso in cui non ci sia un miglioramento dopo i primi 4-5 giorni e dopo consultazione con il proprio pediatra di famiglia, nel sospetto di una superinfezione batterica.

Massima attenzione va rivolta al contagio di soggetti fragili che possono manifestare fin dai primi giorni, grave difficoltà respiratoria, affanno, crisi di apnea, bassa saturazione di ossigeno sia durante l’Infezione da Influenza che da Covid-19, pertanto è fondamentale la prevenzione primaria con la vaccinazione e laddove questa non sia stata attuata il costante monitoraggio della situazione presso il pediatra e il centro specialistico di riferimento.