PAROLA DI ESPERTO

a cura di Lorenzo Masieri, responsabile Urologia pediatrica e Chiara Cini, medico Urologia pdiatrica AOU Meyer

Cosa si intende per calcolosi urinaria?
Si tratta della presenza di calcoli nelle vie urinarie (rene, uretere, vescica, uretra). Nel bambino la localizzazione principale è il rene. Anche se questa condizione è meno frequente rispetto all’adulto, negli ultimi anni le diagnosi di calcolosi nei bambini sono aumentate, sia per una diagnostica radiologica più affidabile, sia per un cambiamento dello stile di vita con incremento dell’obesità e di alcune patologie metaboliche predisponenti.
I bambini con calcolosi presentano un più alto rischio di recidiva rispetto all’adulto (circa 5 volte) principalmente perché la causa consiste in alterazioni di tipo metabolico come la cistinuria, l’ossaluria o altre patologie geneticamente determinate. Pertanto questi piccoli pazienti vengono presi in carico congiuntamente dallo specialista urologo e nefrologo pediatra, in una gestione multidisciplinare che permette sia il trattamento dei calcoli che della patologia di base e riduce al minimo il rischio di recidive.

Ma come ci si accorge della calcolosi?
I sintomi sono variabili e spesso legati all’età del bambino, essendo più sfumati nei più piccoli che possono avere febbre, sangue nelle urine o infezioni urinarie recidivanti. Nei bambini più grandi la calcolosi può presentarsi con dolore molto intenso al fianco o all’addome, associato a nausea e vomito, urgenza “di fare pipì”, malessere generale. In buona parte dei casi la diagnosi rimane però occasionale, a seguito di una ecografia dell'addome eseguita per altre indicazioni.
Che strumenti abbiamo a nostra disposizione per un’accurata diagnosi? Il primo esame è l’ecografia reno-vescicale, che permette di vedere sia i calcoli sia la dilatazione delle vie urinarie in caso di calcolosi ostruente. In caso di calcolosi multiple, complesse o in pazienti con malformazioni delle vie urinarie viene utilizzata la Tac addome.

Lo specialista nefrologo, inoltre, provvederà ad indagare con esami del sangue e delle urine e specifici l’eventuale presenza di patologie metaboliche associate.
Nella scelta del miglior trattamento per la calcolosi bisogna tenere conto di diversi fattori: numero, sede e localizzazione dei calcoli, funzionalità renale, l’eventuale patologia sottostante.
Per i calcoli più piccoli (inferiori a 5 millimetri) si può optare inizialmente per un monitoraggio ecografico, associato ad una terapia medica detta “espulsiva” con particolari farmaci che aiutano ad espellere il calcolo. I calcoli associati ad una patologia metabolica vengono trattati con farmaci che aiutano a “sciogliere” il calcolo ed a ridurre la possibilità che si riformi.
Per alcuni calcoli superiori ai 10 millimetri può essere proposta la litotrissia extracorporea: il calcolo viene “bombardato” dall’esterno grazie ad un macchinario che genera onde d'urto acustiche ad alta energia. I frammenti, di piccole dimensioni, vengono poi espulsi con le urine. Per calcoli più grandi o multipli è invece necessario un intervento chirurgico con l’utilizzo di piccoli strumenti che entrano nelle vie urinarie e polverizzano il calcolo con una fibra laser. Queste procedure possono essere svolte per via endoscopica o per via percutanea tramite un piccolo foro sul fianco all’altezza del rene.

Infine, per la calcolosi associata a malformazioni delle vie urinarie, il team di Urologia dell’Ospedale Meyer, in collaborazione con AOU Careggi, si avvale dell’utilizzo del Robot DaVinci per il trattamento combinato della calcolosi e della patologia malformativa in intervento unico, a vantaggio del piccolo paziente e della famiglia.