IL GIOCO E' UNA COSA SERIA

a cura di Manuela Trinci, psicoterapeuta infantile, direzione scientifica Ludobiblio AOU Meyer

Nonni moderni anzi per lo più supernonni che disinvolti cambiano pannolini, preparano pappe e merende, accompagnano a scuola, allo stage di carboncino, al corso di giapponese e poi giocano e non negano di sicuro ai nipotini intrattenimenti al parco o tornei di carte! In sottofondo rimane un po’ di nostalgia per quell’indimenticabile odore di vaniglia che sprigionava dal loro respiro, il candore di pettinature raccolte, il plaid vintage poggiato sul divano, il passaggio veloce della “paghetta” fra baci e caramelle.
È necessario però aggiornarsi e constatare come ai nonni siano adesso affidati precisi compiti “educativi”, oltre ovviamente a quello tradizionale di tramandare le abitudini, le storie, gli aneddoti e le testimonianze di famiglia. È frequente, per esempio, delegare ai nonni l’insegnamento di doti ormai quasi in via d’estinzione quali l’attesa, la pazienza, la manualità e così si consigliano giochi che ne rappresentano un valido supporto come i puzzle, i collage, i giochi in kit o le costruzioni delle torri in equilibrio, o quella di un nido per uccellini migranti o se si vuole passare al rammendo o al cucito, ecco fatto: una bambola di stoffa o un bel mantello setoso da imperatori del cosmo … e con nonni tanto attrezzati persino le giornate di maltempo o di convalescenza voleranno via.

Eppure c’è una cosa alla quale i nonni, pure quelli del XXI secolo, rinunciano mal volentieri: leggere o meglio raccontare storie, fiabe, leggende. E sarà poi con i personaggi di quelle stesse narrazioni che, sempre a costo 0, nonni e nipotini potranno realizzare trame più o meno fedeli, travestendosi e inventando coreografie originali con musiche strimpellate.
Rimanendo in ambito di spettacoli, si può assecondare l’ardore di ragazzini e ragazzine a esibirsi in balletti o barzellette che spesso, diciamocelo, sono di loro invenzione e non proprio divertenti! Se le iniziative possono sembrare un po’ scontate, si può aggiungere a fine spettacolo un passaggio col cappello per chiedere un soldino, come gli artisti di strada. I nonni non si tireranno indietro! Anzi, tutto questo movimento, fra canzoncine balletti barzellette travestimenti, potrebbe scatenare ulteriormente la nonno-creatività!

Scegliamo allora, cari nonni, un piccolissimo nascondiglio, un “luogo segreto”, magari un semplice porta penne, una tazza, una pantofola, un portagioie e nascondiamoci dentro una monetina. Poi si proseguirà con l’invenzione di una storia ad hoc.
Perché proprio nei pressi di quel nascondiglio (i bambini adorano i nascondigli), in realtà abitano topini e folletti, e proprio nel nascondiglio hanno lettini, coperte per il freddo, zuppe fumanti sul tavolo, pianticelle da coltivare sui davanzali e bavetta di lumaca per curare i loro acciacchi.
Inoltre, quei birbanti, giocano giocano senza neanche dover andare a letto presto. In più, i nonni non hanno dubbi, in quel loro “posto segreto”, uscendo di fretta per godersi la luna piena, hanno lasciato un tesoro. Ora bisogna scovarlo! Acqua, fuoco, acquolina e focarello saranno la giusta bussola insieme a qualche briciola di dolce o a qualche seme di papavero o di zucca che renderanno ancora più magico il rinvenimento del tesoro nascosto da quei personaggi immaginari.
Immaginari sì, ma così invitanti e simpatici che quand’anche il nipotino o la nipotina avessero il sospetto che topini e folletti in realtà non esistono, si appassioneranno talmente al racconto dei nonni che ad ogni occasione successiva vorranno comunque controllare il “luogo segreto” perché in fondo, chissà, non si sa mai!