PAROLA DI ESPERTO

a cura di Elisabetta Venturini, infettivologa AOU Meyer

Che cos’è la malattia di Lyme?
La malattia di Lyme è oggi la più comune e rilevante patologia trasmessa da zecca con diffusione nelle zone geografiche temperate. In Italia è più frequente in alcune regioni come Friuli Venezia Giulia, Veneto, Emilia Romagna, Toscana e Liguria. L’infezione, di origine batterica e causata da un patogeno chiamato Borrelia, colpisce prevalentemente la pelle, le articolazioni, il sistema nervoso e gli organi interni. In alcuni casi, se non diagnosticata precocemente, può manifestarsi con sintomi gravi, persistenti e, se non viene curata, assume un decorso cronico.

Come si riconosce?
L’infezione si manifesta più frequentemente nel periodo estivo e si presenta nel 60-80% dei casi con una lesione eritematosa a bersaglio nella sede di puntura della zecca. A distanza di alcune settimane possono presentarsi delle lesioni multiple con lo stesso aspetto. Più raramente si possono avere manifestazioni cardiache o a carico del sistema nervoso. Il 60% dei bambini non trattati sviluppa artrite, più frequentemente del ginocchio, dopo settimane o mesi dalla puntura di zecca. La diagnosi viene fatta attraverso valutazione clinica ed esami ematici con ricerca degli anticorpi specifici per la Borrelia.

Esiste una cura?
La malattia di Lyme può essere trattata con una terapia antibiotica mirata. La scelta del farmaco e la durata della terapia dipendono dal tipo di manifestazione clinica presente al momento della diagnosi. Nelle forme a localizzazione solo cutanea la terapia più utilizzata nel bambino è l’amoxicillina per due settimane. Un altro farmaco molto utilizzato, soprattutto nei bambini più grandi, è la doxiciclina.