BUONO A SAPERSI

a cura del professor Paolo Lionetti, responsabile della Gastroenterologia e nutrizione AOU Meyer

La gastroenterite è più frequente nella stagione estiva? Falso. In realtà, questa patologia ha un andamento epidemico e si manifesta più spesso nei mesi invernali. Ma con il caldo, occorre qualche attenzione in più.

“Nei più piccoli, in particolare sotto i tre anni di età, occorre monitorare la situazione per scongiurare il rischio di andare incontro a una disidratazione. Questo perché all’azione del virus si associa spesso un’abbondante sudorazione” spiega il professor Paolo Lionetti, responsabile della Gastroenterologia e nutrizione del Meyer.

La buona notizia è che i bambini sono molto competenti sul fronte dell’idratazione. A differenza degli anziani, hanno un centro della sete efficiente e quindi assumono la quantità di liquidi che gli viene offerta necessaria a reidratarsi.
“In caso di gastroenteriti può essere utile somministrare ai bambini delle soluzioni contenenti del sodio e del glucosio che grazie a un meccanismo presente nelle cellule dell’epitelio intestinale, consentono, quando assunte per bocca, di riassorbire l’acqua molto più efficacemente”.

Il consiglio è quello di non forzare. “Meglio proporre la soluzione a piccoli sorsi con il cucchiaino”. Nella maggior parte dei casi, il disturbo passa da solo.
È però indicata la visita medica se il bambino ha meno di 2 mesi, ha delle importanti patologie, ha vomito persistente e sono presenti segni di grave disidratazione quali sonnolenza, secchezza delle mucose, importante perdita di peso, scariche giornaliere molto numerose, anuria (cioè insufficiente o assente emissione di urine).