IL GIOCO È UNA COSA SERIA

di Manuela Trinci, psicoterapeuta infantile, direzione scientifica ludo-biblio AOU Meyer

Finalmente... i nonni son tornati! Stop a tutte quelle video chiamate, alle crostate via Skype, alle strimpellate collettive o alle colazioni con Zoom e cioccolato; modalità tecnologiche quanto creative con le quali, nel lockdown, nonni e nipotini sono stati vicini pur essendo lontani.

I nonni, un affetto solido, prezioso; i nonni con la loro valigia di memorie ripiegate e storie da raccontare.

E ascoltare, anzi sollecitare, inventare giochi con le peripezie delle loro vite, non è solo una questione sentimentale. Molti pedagogisti, psicologi, nonché lo stesso direttore della Society for Storytelling - Paul Jackson – hanno concordato nel ritenere che le storie personali siano molto potenti e abbiano la funzione di rinsaldare il legame familiare, oltre a essere motori fondanti l’immaginario e la memoria dei bambini. La costruzione dell’identità è, infatti, fortemente intrecciata con le caratteristiche, i “miti” familiari, la nonna ballerina, il bisnonno capitano, o scienziato, o operaio in bicicletta…

Si tratta quindi di incoraggiare una storytelling di famiglia. Di sicuro le storie che i bambini leggono nei libri li aiutano a entrare in altri mondi e molto altro ancora; eppure le storie che si raccontano in famiglia a proposito di nonni, mamme zii eccetera… sono non meno preziose perché, veicoli d’affetto, li aiutano a capire chi sono adesso e da quali sogni sono nati; le loro origini; li aiutano a sviluppare il senso di appartenenza, contribuendo a farli sentire al sicuro.

Al via, allora, il gioco per eccellenza della storia di famiglia: la costruzione dell’albero genealogico.
Ma attenzione, non solo nomi e date perché l’obiettivo è riportare alla luce e condividere le memorie di famiglia!
Nonni, bisnonni, bambini e genitori tutti in gioco e tutti trasformati - a seconda dei gusti - in Sherlock Holmes,  Philip Marlowe,  Miss Marple, James Bond o John Gattoni e Sherlock Dog!

Bisogna, per prima cosa, munirsi di cartoncini della dimensione di una carta da gioco, aggiungere pennarelli e un grande foglio di carta da pacchi (meglio se bianco). Immancabili saranno il nastro adesivo e le puntine da disegno.
Poi: si inizia scrivendo sui cartoncini il nome dei componenti la famiglia. Su un cartoncino il proprio nome (quello dei fratelli o sorelle se ci sono) e a seguire quello dei genitori fino ad arrivare al cartoncino riservato a nonni e bisnonni. Sul retro del cartoncino conviene scrivere alcune informazioni sulla persona in ballo e alcune caratteristiche come il soprannome, un episodio saliente, ecc…

Nella terza fase del gioco si tratta di mettere in ordine i cartoncini sul foglio di carta da pacchi ponendo in cima i bambini per arrivare fino alla base con i cartoncini dei bisnonni. Approdati così alla fase quattro del gioco ci si potrà sbizzarrire disegnando e colorando un grande albero che, tali cartoncini, li contenga tutti sui propri rami.
Da non dimenticare la regola per la quale i bisnonni saranno le radici dell’albero, i nonni il tronco, genitori e zii i rami principali e i bambini i rami più giovani.

Per finire in bellezza si consiglia di attaccare su una parete, con il nastro adesivo, il disegno dell’albero e aspettare i nonni, invitati speciali per l’ora del tè!