IL GIOCO È UNA COSA SERIA

di Manuela Trinci, psicoterapeuta infantile, direzione scientifica Ludo-biblio AOU Meyer

Un tripudio di azalee, di cioccolatini, violette e caramelle nonché di lavoretti in bricolage si accompagnano all’appropinquarsi del Mother's Day alias Festa della mamma, proposta già nel 1908 dalla statunitense Anna Jarvis e ufficializzata nel maggio del 1914 dal Presidente Wilson.

Da allora, instancabilmente, di anno in anno, si moltiplicano idee per giochi e passatempi dedicati alle mamme. Mamme piccole o grandi, luminose e argute, mamme coi tacchi e il rossetto, pazienti, sorridenti, sbadiglione o rompiscatole. Belle come la Nutella, necessarie come una coperta di lana… e pronte a sfornare pollo e sogni. In altre parole “Mamma Tutto” come si canticchiava commossi nel ’76 sulla scia di una canzoncina dello Zecchino d’Oro. Mamme col naso da strega, il fiuto di uno gnomo, l’intuito di un elfo, il sesto senso di un fantasma e due paraboliche al posto gli orecchi. Mamme che girano ora con i cerotti in borsa, ora dedite alla green-economy, ora con la spada ninja in pugno, ora che allacciano scarpe e soffiano nasi, ora intellettuali ora impiccione, carrieriste, zen, giudiziose; mamme sempre-di-fretta e mamme che aspettano, mamme polpo che soffocano di coccole, mamme ventosa e mamme grasse che straripano d'amore, mamme grillo-parlante e mamme ben-ti-sta... Mamme innamorate della soap-opera o dello stile Barbie o decisamente di quello bad-girls o Mini-me.

E allora sulla scia della consapevolezza che di mamme ce ne sono proprio di ogni tipo, perché non lasciarsi influenzare, per un dono originalissimo, dall’idea di creare un papiers collés da intitolare M'ama? Bambini e ragazzini muniti di fogli di cartone, carboncini, pastelli e, indispensabili, foto o piccoli oggetti appartenenti a mamme nonne zie nonché in possesso di magazine glamour e giornali, potranno iniziare a sovrapporre e incollare - a proprio piacimento – il materiale raccolto. Il risultato sarà una vera e propria opera ispirata al cubismo, una specie di M’ama collage, dove la mamma sarà vista attraverso la lente di ingrandimento dello sguardo senza pregiudizi dei propri bambini.

Per sprofondare poi nel clima degli anni folli de Ville Lumière, in una Parigi pullulante di fermenti d’arte, si potrà organizzare per lei un “viaggio dell’anima”, un soul travel, aprendo i festeggiamenti per la mommy di casa con una petit déjeuner: baguette, calda o fredda, tostata o al naturale ma comunque arricchita da burro dolce o salato e da marmellata, cioccolato, o miele. Aggiungere una spremuta di arancia o di pompelmo e una bevanda calda, meglio tè, rigorosamente gustato al naturale, oppure caffè o cioccolata calda. Procurarsi una ricca viennoiserie - con tanto di madeleine,croissant, pain aux raisins, pain au chocolat - non sarà facilissimo, ma ne varrà la pena.
La tappa successiva, per una mamma ormai stordita dalle sorprese, sarà sbandierarle sotto il naso la richiesta di un cestino da picnic che - grazie alla Paris Picnic - le verrà consegnato, con tanto di tovaglia a scacchi bianchi e rossi, nell’orario e nel luogo prescelto che potrà spaziare dal Jardin desTuileries al Jardin desplantes. In sottofondo si può predisporre anche un mix di canzoni che vanno dalla Mamma di Claudio Villa a Son tutte belle le mamme del mondo di Gino Latilla, a Viva la mamma di Bennato aMother dei Pink Floyd o Mother di John Lennon sino a Madre dolcissima di Zucchero… a scelta!
A questo punto bisognerà però ricordare alla mamma di non pronunciare il fatidico Bon appétit; è cosa nota che farebbe inorridire un qualsiasi parigino.