LE STAGIONI NEL PIATTO

a cura di Elena Roselli, dietista AOU Meyer

Li possiamo chiamare in molti modi a seconda della regione di provenienza e dei vari dialetti, come tegoline, fagioli mangiatutto, cornetti, taccole e con l’arrivo della primavera eccoli che arrivano nell’orto e sulle nostre tavole!

Stiamo parlando dei fagiolini, che appartengono alla famiglia delle leguminose, in quanto dal punto di vista botanico sono semplicemente i baccelli immaturi del fagiolo

Nonostante siano “parenti” di ceci, fagioli, piselli e lenticchie, i fagiolini in realtà si differenziano notevolmente dal resto dei legumi, sia perché possono essere consumati interamente con il baccello, sia dal punto di vista nutrizionale essendo piuttosto poveri di proteine, grassi e carboidrati. Non contengono, inoltre, quei fattori antinutrizionali che si ritrovano nei normali legumi secchi e che devono essere eliminati attraverso un lungo ammollo e un'adeguata cottura.

Nonostante ciò i fagiolini rappresentano una fonte preziosa di micronutrienti in grado di apportare molti benefici al nostro apparato scheletrico come calcio, fosforo, vitamina A e K, così come il silicio, minerale utile in particolare per la rigenerazione ossea, il che li rende alleati per i bimbi in fase di crescita, per chi soffre di problemi articolari e per le donne in menopausa soggette ad osteoporosi. La presenza di potassio, inoltre, conferisce loro proprietà diuretiche, mentre il contenuto di acido folico li rende preziosi in gravidanza.

I fagiolini, inoltre, sono facilmente digeribili e per questo ben tollerati in presenza di reflusso gastroesofageo, dispepsia o ernia iatale. Per il loro buon contenuto in fibre, infine, sono un ottimo alleato per la regolarità intestinale e, contemporaneamente, questa caratteristica conferisce loro un basso indice glicemico che li rende idonei all’alimentazione per soggetti con scarsa tolleranza al glucosio.

In questo periodo i fagiolini tornano a colorare i mercati: per fare una scelta ottimale si consiglia di orientarsi su ortaggi sodi al tatto, dal colore verde brillante e privi di macchie scure. Prima della cottura è necessario un accurato lavaggio e la rimozione dei piccioli e del filamento centrale. Cucinare i fagiolini può causare una riduzione di alcuni nutrienti come la vitamina C, per questo si consigliano cotture al vapore o in padella con poca acqua ed un consumo entro 24 ore. Possono essere introdotti nell’alimentazione dei nostri bimbi già dallo svezzamento per la creazione di creme omogenee di verdure con aggiunta di olio e parmigiano.

Quando i bimbi sono in grado di consumare consistenze morbide, invece, i fagiolini possono essere utilizzati per la preparazione di piccole crocchette riducendoli in purea insieme alle patate lesse con parmigiano ed un uovo, per poi passarle nel pangrattato e cuocerle in forno fino a renderle dorate.

I fagiolini in cucina
Protagonisti delle giornate primaverili, i fagiolini si prestano a molte preparazioni.

Possiamo utilizzarli per preparare piatti unici facendoli saltare in padella per qualche minuto con aglio, olio e basilico ed unendoli tagliati a piccoli pezzi ad altre verdure cotte con aggiunta di filetti di tonno o mozzarelline. Come contorno, oltre alla classica bollitura, i fagiolini possono essere gratinati in forno con aggiunta di parmigiano e pangrattato per accompagnare secondi di carne o pesce.

Li avete mai utilizzati come condimento per il primo piatto? Provate queste tagliatelle al profumo di primavera! Iniziate facendo bollire in acqua salata 100 grammi di pisellini e 200 grammi di fagiolini. Cuoceteli rapidamente (massimo 10 minuti) e scolateli. Preparate nel frattempo in una padella 1 carota, 1 gambo di sedano ed un cipollotto tagliati a cubetti con poco olio ed aggiungete i pisellini ed i fagiolini scolati. Aggiustate di olio e sale e cuocete per 10 minuti per insaporire le verdure. Frullate il tutto aggiungendo 2 cucchiai di ricotta di mucca e qualche fogliolina di basilico. Ecco pronto il vostro condimento ideale per pasta corta o tagliatelle paglia e fieno.