DALLA REGIONE

di Serena Consigli, Regione Toscana

Imparare ad autogestire il diabete durante la crescita, anche per superare i problemi legati alla convivenza con una patologia cronica. La Regione Toscana sostiene da oltre vent’anni l’organizzazione di campi scuola per bambini e adolescenti con diabete. È dall’anno 2000, per l’esattezza, che la Regione è impegnata in queste iniziative. Ed anche per il 2022 interverrà concretamente finanziando la realizzazione di una serie di eventi e puntando a coinvolgere il maggior numero possibile di giovani in età evolutiva rispetto a questi campi scuola, che negli anni, hanno dimostrato di essere occasioni preziose per chi vi partecipa.

Tre sono i progetti che la Regione, per una somma complessiva di 170 mila euro, sostiene quest’anno: uno coordinato dall’azienda ospedaliero-universitaria Meyer per l’area vasta Toscana Centro, gli altri due rispettivamente dalle aziende sanitarie territoriali Toscana Sudest e Toscana Nordovest.
I tre progetti sono tutti finalizzati all’educazione terapeutica di tipo residenziale, in ambienti extraospedalieri, differenziati per fasce di età. Lo svolgimento di campi scuola viene infatti considerata una delle modalità più importanti e proficue per raggiungere l’obiettivo di saper gestire in autonomia i controlli e le terapie necessarie.

“In continuità con gli anni precedenti, visti i risultati positivi ottenuti attraverso le precedenti esperienze e dato l’aumento dell’incidenza del diabete in età evolutiva, proponiamo anche quest’anno lo svolgimento di campi scuola per soggetti con diabete in età evolutiva”, afferma l’assessore regionale al Diritto alla salute, Simone Bezzini.
I campi scuola, come nel passato, saranno coordinati dal Centro regionale per il diabete dell’età evolutiva dell’azienda ospedaliero-universitaria Meyer e dalle aziende sanitarie Toscana Sudest e Toscana Nordovest. Lo scopo è far acquisire ai giovani partecipanti autonomia nel corso di un’esperienza in cui, assieme a coetanei, potranno stare all’aria aperta, a contatto con la natura, facendo sport, divertendosi. Il tutto con l’aiuto di medici, infermieri, pediatri, dietisti, psicologi e delle altre figure necessarie per accompagnare le ragazze ed i ragazzi in questo percorso.

“Per la Regione questi campi sono fondamentali e per questo ci teniamo a finanziare ogni anno i progetti”, precisa l’assessore Bezzini. “Il campo scuola è il primo passo per l’autonomia dalla famiglia. Le esperienze degli anni passati ci hanno dimostrato l’efficacia e la valenza terapeutica di queste iniziative e come Regione, in accordo con le associazioni coinvolte, confermiamo con convinzione l’impegno assicurando continuità a questi progetti”.