PER I NOSTRI FIGLI

a cura di Angela Pittari, pediatra di famiglia

I francesi la definiscono "rhume de l'hanche" ovvero "raffreddore dell'anca", nei testi di medicina viene definita “sinovite transitoria dell’anca o artrite transitoria dell’anca” da qui l’acronimo di ATA. Si tratta di una “sinovite”, ossia un’infiammazione di una struttura anatomica molto innervata all’interno dell’articolazione dell’anca, con conseguente formazione di un liquido che rende difficoltoso il movimento e provoca dolore, a volte intenso.
Il quadro sintomatico, con cui si presenta la malattia, ha un’evoluzione generalmente graduale. Inizialmente lieve, avvertito come un fastidio a livello inguinale (spesso neppure riferito dal bimbo troppo piccolo), che tende a peggiorare con il passare del tempo.

Il più delle volte costituisce una richiesta di visita urgente e il genitore arriva trafelato in ambulatorio, con il bimbo in braccio, e riferisce che, all’improvviso, al risveglio, si rifiuta di camminare. Alla visita, il piccolo è di solito senza febbre, si rifiuta di mettere peso sulla gamba interessata (di solito la destra), se appoggiato in terra mostra una evidente zoppia, piange nelle manovre di adduzione e abduzione dell’arto e riferisce dolore alla coscia, all’inguine o al ginocchio e tende ad assumere spontaneamente una posizione antalgica: l’anca appare in leggera flessione, ruotata verso l’esterno.

Molto frequentemente,10-15 giorni prima, ha avuto un po' di febbre, associata a volte a mal di gola, a volte a raffreddore, o anche a una gastroenterite… tutte situazioni che si sono risolte in poco tempo; più raramente è preceduta da un trauma. Anche con esami ematici approfonditi, il più delle volte, non è possibile individuare l’agente patogeno responsabile dell’infiammazione acuta dell’articolazione e quindi non è necessario né dirimente farli.
Il pediatra, di fronte a un bambino con zoppia, deve per forza di cose fare una diagnosi clinica di esclusione poiché sono tante le patologie di carattere ortopedico e generale che possono esordire con l’infiammazione dell’anca, ma che si associano ad altri segni e sintomi ben più rilevanti. La benignità dell’ATA invece, fa sì che la risoluzione, senza conseguenze a distanza, si verifichi nel giro di 7-10 giorni semplicemente con qualche giorno di riposo e un antinfiammatorio per accelerare la guarigione. Una durata maggiore dei sintomi deve indurre ad una rivalutazione del caso.

Laddove non ci sia una completa risoluzione nei tempi previsti, un’ecografia può essere utile per verificare la persistenza del versamento endo-articolare e monitorarne la riduzione fino alla sua completa scomparsa. Solo nel caso che la sintomatologia invece che ridursi si accentui o si accompagni ad altri sintomi generali quali febbre, astenia muscolare, esantemi cutanei etc… sarà necessario procedere ad accertamenti di secondo livello (esami ematici specifici, risonanza magnetica, scintigrafia etc) e invio a consulto con lo specialista ortopedico o reumatologo.
Non di rado si può verificare una recidiva a distanza di tempo e per questo si pensa che alla base vi sia una aspecifica predisposizione a sviluppare tale tipo di infiammazione.

Il trattamento ottimale dell’ATA è il riposo (tenere il bimbo quanto più è possibile seduto o sdraiato per non caricare l’arto), se necessario associare un breve ciclo di farmaci antinfiammatori sia per ridurre il dolore che per favorirne la risoluzione. Non è da preoccuparsi se il bambino tende a mantenere l’arto ruotato verso l’esterno e flesso poiché questa posizione risulta comoda per il paziente e aiuterà il processo di guarigione.
Per i più grandicelli sarà necessario procrastinare attività sportive come salto, corsa ed altri ad alto impatto sull’anca, fino alla completa risoluzione del quadro (4-6 settimane).