PAROLA DI ESPERTO

a cura di Maria Alice Donati, responsabile Malattie Metaboliche AOU Meyer

Cos’è l’acetone?
Una premessa: il nostro corpo umano per svolgere tutte le sue funzioni ha bisogno di energia e il carburante principale sono gli zuccheri. Finiti gli zuccheri l’organismo brucia i grassi per produrre energia e produce i corpi chetonici (aceto acetato, betaidrossibutirrato e acetone), i corpi chetonici si accumulano nel sangue e vengono eliminati con le urine e attraverso i polmoni dando luogo al tipico odore dell’alito di frutta matura ( alito aceto nemico).
L’acetone è una condizione non rara nel bambino in cui si formano corpi chetonici per carenza di zuccheri ma non è una malattia vera e propria. E’ tipico dei bambini dai 2 ai 6 anni ma talvolta può verificarsi anche fino ai 10 anni. Si può verificare in situazioni che richiedono maggiore richiesta energetica quali febbre, infezioni, attività fisica intensa e scarsa alimentazione, digiuno prolungato; può bastare anche il digiuno notturno in un bambino che si è alimentato poco a cena e con scarsi carboidrati, se l alimentazione al pasto serale non è corretta o scarsa, ad esempio una dieta ricca in grassi e povera in carboidrati.
Si può verificare ad esempio alla domenica mattina o in vacanza, si dorme più a lungo non dovendosi svegliare per la scuola e i genitori per il lavoro, e un digiuno più lungo associato magari ad una cena ricca in grassi e povera in carboidrati portano ad una mancanza (difetto) di zuccheri da “bruciare”, vengono bruciati i grassi e si formano i corpi chetonici e il primo segno è l’alito al mattino che sa di frutta matura (acetone).

Quali sono i sintomi?
Alito acetonemico, mal di testa, nausea, vomito ripetuto fino a determinare disidratazione, spossatezza, il b è abbattuto, dolore addominale; raramente alterazione dello stato di coscienza. L’ alito acetonemico rappresenta il campanello d’allarme e i genitori imparano a riconoscerlo. Solitamente sono situazioni “passeggere” con risoluzione in tempi brevi.

Quali strategie per affrontarlo?
Importante è la prevenzione assicurando una corretta dieta con pasti ricchi in zuccheri complessi (pane, pasta) e limitare i digiuni, (particolare attenzione alla domenica di non prolungare il digiuno notturno con risveglio al tardo mattino), limitare cibi ricchi di grassi (latte interno, burro, formaggi, insaccati, panna). In età pediatrica non è corretto fare un pasto a cena con solo il secondo (carne-formaggio) e verdura, spesso i bambini specie quelli con minor appetito non accompagnano il pasto con il pane e in tal caso pertanto si ha scarsa disponibilità di zuccheri. Nella fase acuta somministrare zuccheri semplici, acqua e zucchero a piccoli sorsi o con cucchiaino lentamente, succo di frutta; in caso di difficoltà ad assumere zucchero per via orale per il vomito ripetuto o in caso di disidratazione e persistenza della sintomatologia può essere necessaria infusione endovenosa glucoelettrolitica.
In caso di episodi ripetuti e scarsa risposta nonostante una corretta dieta è necessaria una valutazione metabolica.