BUONO A SAPERSI

Da che mondo è mondo, è un compagno inseparabile dell’inverno di tanti bambini. Non ci sono cure, se non la pazienza di aspettare che il raffreddore faccia il suo corso. A rispondere a dieci domande su questo malanno di stagione è la professoressa Luisa Galli, direttore delle malattie infettive del Meyer.

È vero che esistono più virus che provocano il raffreddore? Sì, certo. Il più comune è il Rhinovirus, ma il raffreddore può essere anche causato dai virus influenzali, parainfluenzali, dal virus respiratorio sinciziale e molti altri.

Come avviene il contagio? Il contagio avviene attraverso le microgoccioline di saliva e di secrezioni che vengono espulse con gli starnuti e la tosse, ma poiché le secrezioni provenienti dal naso e dalla gola possono contaminare le mani della persona, a volte la circolazione dei virus respiratori è favorita anche dal solo contatto.

Quale è il momento di massima contagiosità? Il momento di massima contagiosità è quando il soggetto si trova all'apice dell'affezione e starnutisce o tossisce più frequentemente.

Come si può fare prevenzione? Ricordando alle persone (ed insegnando ai bambini) che è buona norma mettersi la mano davanti alla bocca quando si tossisce e coprirsi il naso con il fazzoletto quando si starnutisce. Spesso però i bambini non hanno con sé il fazzoletto: i genitori dovrebbero fare in modo che i loro figli ne siano sempre provvisti, specie nei mesi invernali o quando hanno il raffreddore. Si deve abituare il bambino al semplice gesto di usare il fazzoletto, ancor meglio se di carta, in modo da poterlo gettare dopo l’utilizzo. Le persone che sono abituate fin da piccoli a servirsene, lo useranno sempre, anche in età adolescenziale e adulta, anche perché viene acquisita come una norma di buona educazione. Stesso discorso vale per il lavaggio frequente delle mani: un’abitudine che tutela il soggetto raffreddato (dall'acquisire altri virus in un momento di transitoria debilitazione) e le altre persone.

Quante volte un bambino può prendere il raffreddore in un anno? Anche più di una volta, proprio perché i virus che causano il raffreddore sono molti.

Esistono anche i raffreddori estivi? Sì, specie dopo avere soggiornato in ambienti condizionati con temperature molto basse. Ma sono più rari.

C'è una correlazione tra il prendere freddo e contrarre il virus? Sì, perché il freddo intenso inibisce quel meccanismo complesso che viene definito clearance mucociliare, attraverso il quale il movimento di microscopiche ciglia che si trovano nella mucosa nasale spazza letteralmente fuori dalle narici l'aria con il suo contenuto di polveri e microrganismi.

Perché ci sono bambini che prendono più spesso il raffreddore e altri di meno? Si conoscono solo alcuni fattori, uno dei quali è l'allergia. Molti studi supportano il fatto che il bambino allergico soffre più spesso di rinite, che talora è rinite allergica con la classica secrezione liquida, talora può complicarsi con sovrapposizioni infettive.

I rimedi della nonna funzionano? Possono dare sollievo, però il raffreddore deve fare il suo corso. Si deve accettare che ogni volta che c'è un'infezione respiratoria, si verifica un danno all'epitelio del naso e in generale delle vie respiratorie e che questo epitelio deve ricostituirsi, pertanto bisogna avere pazienza per qualche giorno.

Meglio stare riguardati o si può anche fare sport durante il raffreddore? Se non si hanno fattori di rischio o altre patologie, una moderata attività fisica può essere esercitata. Se si corre o si cammina all'aria aperta nei mesi invernali, può essere utile utilizzare una sciarpa che può mitigare l'ingresso di aria fredda nel nasofaringe.