LE STAGIONI NEL PIATTO

a cura di Elena Roselli, deitista AOU Meyer

Le prime testimonianze dell’utilizzo del miele si hanno già a partire dal 1000 a.C. Questo cibo prezioso veniva considerato come il “nettare degli dei” e tra le varie proprietà magiche, vantava quella di conferire prosperità e figli maschi alle nuove coppie di sposi alle quali durante i banchetti nunziali veniva offerta una bevanda composta da miele, acqua e lievito, dalla quale deriva la nota espressione “luna di miele”. Esistono diverse tipologie di questo nettare dorato, ma tutte vantano le stesse proprietà per la nostra salute. In particolare questo alimento ci può essere di aiuto nell’affrontare i prossimi mesi invernali per le sue proprietà antibatteriche ad antifungine grazie alla presenza di acido formico e di germicidina.

Il miele è, infatti, un potente antiossidante naturale grazie alla presenza di polifenoli che lo rendono un sedativo naturale per la tosse o le lievi infezioni del cavo orale e della gola. Il suo potere antinfiammatorio, inoltre, aiuta a lenire piccole lesioni della pelle ed alleviare il prurito e il rossore provocati da punture di piccoli insetti.

Dal punto di vista nutrizionale, il miele è costituito per l’80% da zuccheri (glucosio e fruttosio). Quest’ultimo in particolare, dona al miele un potere dolcificante molto più elevato rispetto allo zucchero raffinato, per cui ne occorrono quantitativi minori per ottenere lo stesso livello di dolcezza. Insieme agli zuccheri troviamo anche piccole quantità di vitamine (vitamine del gruppo B, vitamina C, D e E). Nel miele sono inoltre presenti enzimi provenienti dalle secrezioni ghiandolari delle api e dal nettare, che tendono a degradarsi con il passare del tempo ed in seguito a trattamenti termici, quindi la quantità di enzimi presenti nel miele è indice della sua freschezza. Per favorire la corretta conservazione di questo alimento ed il mantenimento delle sue proprietà nutritive, l’ideale è conservarlo a temperature inferiori ai 20 gradi in recipienti scuri o al chiuso, lontano dalla luce diretta.

Per le sue caratteristiche prevalentemente zuccherine, il miele può essere inserito nella nostra alimentazione in piccole quantità, in sostituzione di altre dolcezze che ci concediamo nell’arco della giornata, consiglio particolarmente valido per chi soffre di diabete di tipo 1 e 2 per evitare picchi glicemici postprandiali. C’è un altro gruppo di persone, inoltre, per le quali l’assunzione di miele è sconsigliata: si tratta dei bimbi al di sotto dell’anno di età. Il rischio al quale possono essere sottoposti i nostri piccoli è, infatti, quello di venire a contatto con la tossina botulinica. Nel miele grezzo, infatti, possono essere presenti spore in grado di germinare nell’intestino del bambino al di sotto dei 12 mesi di vita con produzione della tossina botulinica, responsabile di danni neurologici anche gravi fino all’insufficienza respiratoria. L’utilizzo del miele in cucina è molto versatile: la dolcezza di questo alimento si sposa molto bene anche con i piatti salati, come i formaggi, i salumi o per accompagnare ricette agrodolci come il pollo al limone o all’arancia. Può essere utilizzato per dolcificare il latte, le tisane o il thè caldi nei pomeriggi autunnali, nonché essere il protagonista di gustose merende. Un esempio di ricetta semplice per i nostri bimbi è il plumcake al miele. Per realizzarlo occorrono 250 grammi di yogurt bianco, 4 uova, 3 cucchiai di miele, 100 ml di olio di semi di girasole, 100 g di fecola di patate, 300 g di farina ed 1 bustina di lievito per dolci. Iniziate sbattendo le uova con il miele fino ad ottenere un composto spumoso e soffice. Continuate a mescolare ed aggiungete lo yogurt, l’olio, la fecola e la farina setacciate con il lievito. Ponete il composto ottenuto in uno stampo da plumcake e informate a 180 gradi per 40-45 minuti fino a che si formerà una crosticina dorata.