PAROLA DI ESPERTO

di Margherita Cerboneschi, fisioterapista AOU Meyer

I primi passi di un bambino rappresentano uno dei ricordi più significativi legati alla sua crescita e segnano uno dei traguardi più importanti che genitori e nonni attendono con ansia.
Finchè il bambino non cammina da solo, non è necessario fargli indossare le scarpe, ma anzi è bene fargli muovere i primi passi scalzo (o con antiscivolo in inverno) così che il piede sia libero di fare esperienze sensoriali e sviluppare le componenti muscolari correttamente, dato che il piede dei bambini è fisiologicamente piatto nei primi tre anni di vita. Quando il bambino avrà imparato a camminare, allora la scelta delle scarpe giuste diventa un appuntamento importante.
Ecco alcune caratteristiche da tenere in considerazione:

  • misura: il piede deve avere lo spazio giusto per assestarsi in maniera adeguata. Se le scarpe sono troppo strette le dita batteranno sulla scarpa facendo male e il piede non potrà adattarsi bene al cammino. Se, al contrario, le scarpe sono troppo lunghe il bambino non avrà quella sensazione di stabilità che gli serve per sentirsi sicuro e camminare in scioltezza e quindi rischierà di inciampare e cadere spesso. È buona norma quindi avere circa 1 centimetro di disavanzo così da permettere un alloggio accogliente, ma non eccessivo.
  • forma rinforzata al tallone: le scarpe devono essere più ampie davanti e più precise sul tallone, per far sì che le dita stiano larghe e possano muoversi, ma che il tallone e la caviglia siano ben fermi. Quando il tallone è posto stabile nella giusta posizione, tutto il piede appoggia correttamente. Anche d’estate è meglio favorire modelli di scarpe con il retropiede alto e evitare l’uso di infradito e di sandali non allacciati. L’altezza giusta del sostegno della caviglia, dovrebbe essere ai malleoli per evitare di dare fastidio impedendo i movimenti.
  • flessibilità: è importante che la suola non rimanga rigida, ma che possa flettersi accompagnando il piede durante i movimenti che fisiologicamente si compiono durante il passo.
  • leggerezza: meglio prediligere calzature non troppo pesanti che non affatichino il bambino
  • plantare interno: di solito le scarpe primi passi sono dotate di un plantarino non troppo pronunciato, ma che offre un sostegno alla volta plantare che si sviluppa proprio nei primi anni di vita. Non sono necessari plantari particolari o aggiuntivi se non su specifiche indicazioni ortopediche.
  • chiusura: la scarpa con chiusura a lacci permettere di aderire bene alla caviglia, quindi in modo più preciso riesce ad “accollare” il piede e garantisce maggiori personalizzazioni tramite la regolazione dei lacci. Per esigenze di asilo e praticità e comunque dai due anni in poi, quando è giusto privilegiare le autonomie del bambino, esistono validi modelli primi passi anche con chiusura a velcro.

A differenza di altre attrezzature per l’infanzia le scarpe non sono facili da riciclare, ma in ogni caso è bene osservare che non siano sformate nell’alloggio al tallone e nel sostegno alla caviglia, che non siano slargate e che la suola non sia consumata (soprattutto se in modo asimmetrico). In generale, le scarpe ricalcano precisamente le caratteristiche del piedino e per questo ogni bambino dovrebbe averne il suo paio. Per l’acquisto non importa cercare una marca specifica, ma basta identificare le caratteristiche descritte per stare tranquilli. Di solito scarpe che seguono molto la moda difficilmente saranno adeguate per i primi passi. Ma la vera risposta la daranno i bambini, con la scarpa giusta acquisteranno una buona stabilità e cammineranno meglio!