BUONO A SAPERSI

a cura di Rosanna Martin, psicologa AOU Meyer

Il mordere dei bambini a partire dai sei mesi di età sicuramente fa parte del movimento esplorativo che permette loro di conoscere il mondo tramite la bocca.

Con la bocca, il bambino si fa un'idea del sapore, della consistenza e della reazione dell'oggetto alla pressione dei dentini. Ecco è proprio qui la parte interessante, gli oggetti morsi non reagiscono, ma le mamme, i babbi e gli altri bambini sì. E come reagiscono? È proprio con la crescita che la reazione dell'altro fa comprendere al bambino che il morso può essere usato anche in altro modo: per esempio fa scappare e piangere gli altri bambini... "Non mi dare fastidio", "lasciami stare", "quello è mio!": il morso esprime anche una volontà e una reattività.

Nella relazione con i genitori può anche diventare un gioco se i genitori rispondono in modo tollerante e giocoso. Quindi i bambini hanno diritto di sperimentare ed esplorare, cerchiamo di non dare un giudizio ai primi morsi e cerchiamo di non intervenire troppo presto in modo severo. Meglio dare modo e tempo al bimbo di modificare l'esperienza anche in base a processi mentali e movimenti personali e farci qualche domanda in più se i morsi del bambino proseguono oltre i due-tre anni e sono episodi che si ripetono spesso.