BUONO A SAPERSI

a cura di Leila Bianchi, pediatra infettivologa AOU Meyer

Prurito molto intenso intorno al sederino, soprattutto nelle ore notturne: in presenza di questo sintomo, il principale sospettato è l’Enterobius vermicularis: così si chiama il parassita che provoca l’ossiuriasi. Questa infezione colpisce più spesso alcune famiglie, ma questo non significa che le condizioni igieniche siano insufficienti: i motivi di questo “accanimento” da parte del parassita sono, al momento, sconosciuti.

Come si trasmette?
“L'auto-infezione – spiega la specialista - si verifica con il grattamento dell'area perianale con conseguente trasferimento delle uova del parassita alla bocca attraverso le mani contaminate. La trasmissione da persona a persona può avvenire mangiando cibo toccato da mani contaminate o maneggiando vestiti o biancheria da letto contaminati. L'infezione può anche essere acquisita attraverso il contatto con superfici ambientali come tende o tappeti in cui sono presenti delle uova. Dopo l'ingestione, le uova si schiudono e rilasciano le larve nell'intestino tenue. Da qui le femmine gravide migrano attraverso il retto sulla pelle perianale per depositare le uova. Questo di solito si verifica durante la notte, che è il momento in cui i sintomi sono più intensi”.

Le manifestazioni cliniche sono ben conosciute dai tanti genitori che si sono trovati ad affrontare questo parassita: prurito anale e vulvare incoercibile che può anche portare a difficoltà a dormire, con frequenti risvegli. Occasionalmente, si sviluppano dolore addominale ricorrente, nausea e vomito e talora malassorbimento intestinale.

La diagnosi avviene grazie all’osservazione clinica e può essere confermata tramite un apposito test chiamato scotch test. “Per superare l’infezione – spiega la dottoressa Bianchi - è necessario assumere una terapia farmacologia, ma altrettanto importante è una adeguata e scrupolosa profilassi ambientale. Il trattamento farmacologico inoltre va esteso a tutta la famiglia indipendentemente dai sintomi. La terapia è sicura e ben tollerata e va intrapresa ogni volta che viene fatta diagnosi, anche se è passato poco tempo dalla cura precedente”.

Le norme igieniche da seguire, per una settimana, sono molto rigorose e contribuiscono in modo determinante a debellare l’infezione: oltre a lavarsi le mani prima di ogni pasto, occorre usare asciugamani separati per ciascun membro della famiglia e utilizzare sapone liquido anziché saponette, con spazzolina per unghie, specie la mattina. Utile anche scoraggiare eventuali abitudini, quali la suzione del pollice. La pulizia deve essere scrupolosissima: è bene lavare le parti intime utilizzando guanti monouso e al termine dell’operazione, occorre sfilare i guanti rovesciandoli e gettarli.
Anche tutta la biancheria notturna (lenzuola, pigiama e mutande) utilizzata dal bambino/a deve essere cambiata e lavata in lavatrice a 60 gradi ogni giorno. Questa procedura dovrebbe essere eseguita con guanti monouso, facendo in modo che il transito della biancheria sia diretto dal letto alla lavatrice, senza agitare o sventolare.

Un’ultima indicazione: per i piccoli con ossiuriasi non è previsto l’allontanamento dalla comunità scolastica, ma al fine di limitarne la diffusione è importante effettuare il trattamento il prima possibile.