Immagine termometro del dolore con scala grafica e traduzioni multilingua

Il Meyer rinnova i suoi strumenti per misurare il dolore dei piccoli pazienti e degli adolescenti. Fin dal 2005, l’Ospedale ha introdotto la rilevazione e la misura del dolore nella cartella clinica, come quinto parametro vitale, misurato almeno una volta a turno e al momento dell’ingresso del bambino in ospedale. Si tratta di una modalità resa obbligatoria dalla legge che garantisce l'accesso alle cure palliative e alla terapia del dolore. Anche gli standard di Joint Commission International sono in linea con quanto indicato nella norma. Nella Giornata nazionale del sollievo, il Meyer lancia una versione aggiornata degli strumenti, curata dall'ufficio comunicazione, fornendo al personale nuovi misuratori del dolore da taschino e un manifesto tradotto in sette lingue.

Ancora oggi, spiega il Servizio di Terapia del dolore e cure palliative, il dolore continua a essere una dimensione cui non viene riservata adeguata attenzione, nonostante sia stato scientificamente dimostrato quanto la sua presenza sia invalidante dal punto di vista fisico, sociale ed emozionale nel bambino e nel neonato. Pertanto l’obiettivo di ridurre gli stati di sofferenza in pediatria risponde a criteri essenziali di umanità e di tutela del diritto alla salute. La misurazione del dolore può essere effettuata tenendo conto della dimensione soggettiva, di quella comportamentale e della dimensione fisiologica attraverso scale di misura standardizzate.

La quantificazione del dolore attraverso l’utilizzo di strumenti adeguati e validati dalla letteratura di riferimento rappresenta il primo passo per trattarlo in modo efficace e scegliere l’approccio analgesico più adeguato, monitorando gli effetti del trattamento scelto con un “linguaggio comune” tra operatori sanitari, per un approccio condiviso nella gestione.