Il Meyer si illumina di blu e al Meyer Health Campus una lezione per formare gli insegnanti
Firenze – Alla vigilia della Giornata mondiale del diabete, il Meyer si illumina di blu, fa il punto sulle nuove diagnosi di questa patologia che colpisce anche i bambini e organizza un evento formativo tutto dedicato agli insegnanti.
Casi in aumento. “Ogni anno le nuove diagnosi di diabete crescono del 3,6% - spiega la dottoressa Sonia Toni, responsabile della Diabetologia pediatrica dell’AOU Meyer IRCCS – e la Toscana non fa eccezione. Nella nostra regione, annualmente, si registrano circa 100 nuove diagnosi di diabete di tipo 1 e circa 10 nuove diagnosi di diabete di tipo 2. Fa riflettere il fatto che qualche decennio fa il tipo 2 nei bambini non esisteva”.
Se i bambini con questa patologia aumentano, diventa sempre più importante che la scuola riesca ad accogliere le loro necessità. Questo pomeriggio il Meyer Health Campus in collaborazione con il Meyer Center for Health and Happiness accoglierà 170 docenti, per un evento formativo sulla gestione in sicurezza del bambino con diabete a scuola. All’evento parteciperà anche il Presidente della Regione Toscana Eugenio Giani. Questa prima giornata in presenza, si aggiunge ai corsi periodici effettuati online. E a pomeriggio inoltrato, grazie alla collaborazione con la Fondazione Meyer, l’Ospedale si colorerà di blu, il colore simbolo di questa patologia.
Il ruolo della scuola. La diagnosi di diabete è devastante per una famiglia, per le tante implicazioni pratiche che comporta (4-5 iniezioni al giorno, controllo della glicemia e dell’alimentazione, correzione dell’ipoglicemia e dell’iperglicemia) e soprattutto per la necessità di trovare risorse per affrontare il riadattamento che il diabete richiede all’interno della famiglia e nella comunità con cui il bambino interagisce. In primis la scuola. “Nostro compito – spiega la dottoressa Toni - è creare una rete di sicurezza che permetta l’inserimento a scuola e formare tutte le figure professionali con cui il bambino si relaziona. Una scuola accogliente e attenta mette il bambino a suo agio e lo aiuta nel percorso di accettazione della malattia. Un insegnante formato, inoltre, può allertare il genitore per una diagnosi precoce se un alunno chiede spesso di bere o di andare in bagno”.
La Toscana nell’ambito della rete regionale di diabetologia pediatrica ha organizzato corsi di formazione itineranti rivolti al personale scolastico, consolidando quella alleanza sanità-istruzione che permette accoglienza, ascolto e aiuto e che la nostra Regione, fra le prime in Italia, ha promosso con una legge specifica. Grazie ai corsi online gestiti con l’aiuto delle Associazioni dei genitori, solo nel 2022 sono stati formati oltre 900 insegnanti provenienti da tutta la Toscana e non solo.
Il diabete nel bambino. Il diabete mellito è la malattia cronica più frequente in età pediatrica e purtroppo spesso è diagnosticata in ritardo con gravi rischi per il bambino. Il diabete tipo 1 è una forma di diabete dovuto alla distruzione delle cellule del pancreas che producono l’insulina perciò è detto insulino-dipendente, perché l’organismo si trova ad essere senza questo ormone che è fondamentale per la vita.
Il bambino, pertanto, all’esordio del diabete urina spesso (poliuria), beve più del solito (polidipsia), si sveglia di notte per bere e urinare, riprende a bagnare il letto (enuresi), ha più fame del solito (polifagia) ma dimagrisce, è stanco e ha meno energia (astenia), può avere infezioni nell’area genitale a causa della perdita di zucchero con le urine. Nel bambino piccolo un segno caratteristico è la scarsa tenuta del pannolino per la poliuria, ma anche la voracità nel prendere il biberon (sete) e l’arresto della crescita. “In presenza di questi sintomi è importante intervenire subito, anche un giorno di attesa può essere troppo: se non possiamo contattare immediatamente il pediatra, rivolgiamoci al pronto soccorso. Questo quadro iniziale, infatti evolve rapidamente verso la chetoacidosi, che può portare al coma” spiega la specialista.
Il ruolo della prevenzione. Ad oggi, non è possibile prevenire il diabete di tipo 1, ma un corretto stile di vita e una sana alimentazione giocano un ruolo fondamentale. Una scienza relativamente nuova, l’epigenetica ci insegna che i nostri comportamenti e l’ambiente in cui viviamo influenzano nel tempo il nostro patrimonio genetico, attivando o silenziando il nostro DNA e quindi esponendoci a malattie tumorali, autoimmuni e degenerative. In generale l’aumento di tante malattie, come anche il diabete, trova una parziale spiegazione nei cambiamenti dell’ambiente e delle abitudini che hanno caratterizzato l’ultimo secolo.
Un bambino con diabete ben controllato può e deve continuare a fare sport e non ha limitazioni per le attività quotidiane. Se il bambino è già abituato a mangiare bene, e sulla sua tavola non mancano frutta, verdura, pane e pasta la sua alimentazione non dovrà subire grandi cambiamenti e potrà continuare sulla stessa strada, senza dover escludere i dolci, ma limitandosi a un consumo moderato.