PAROLA DI ESPERTO

a cura del professor Paolo Lionetti, pediatra gastroenterologo AOU Meyer

Che cosa è il microbiota?
Quella che un tempo era chiamata flora batterica, oggi viene definito microbiota. Il nostro organismo è fatto di cellule eucariote proprie della nostra specie, ma ospitiamo anche moltissimi batteri: la maggior parte di questi alberga nel nostro intestino e in particolare nel colon. Questa popolazione di microbi è numerosissima e per rendere un'idea della sua proporzione, possiamo dire che circa il 3-4 kg del peso di un adulto è costituito da batteri. Questi vivono in simbiosi con il nostro organismo e sono utili alla degradazione della fibra alimentare, alla produzione di vitamine  e sono in diretto contatto con il sistema immunitario della mucosa intestinale. In una situazione di buona salute, l'interazione è positiva. Infine questi batteri svolgono una importante funzione anche nella risposta immunitaria di tutto l'organismo.

Possiamo modificare il nostro microbiota?
Sì, e il principale determinante per influenzarlo sta nell'alimentazione. Un bambino allattato al seno ha un microbiota completamente diverso da un altro che viene alimentato con il latte artificiale o dal neonato che sta affrontando il divezzamento. Questo perché il latte materno è ricco di  oligosaccaridi prebiotici del latte umano gli HMO che favoriscono  selettivamente la crescita dei bifido batteri che rappresentano la quota principale del microbiota intestinale di un bambino allattato al seno esclusivamente. Via via che il bambino comincia una alimentazione complementare, la sua flora intestinale si modifica e diventa più simile a quella di un adulto. Una dieta ricca di frutta e verdura ha sicuramente un effetto positivo sulla prevalenza di batteri benefici.

Esiste una correlazione tra la composizione del microbiota e la presenza di allergie, malattie croniche intestinali e malattie autoimmuni?
Una dieta tipica del mondo occidentale ricca in grassi, proteine e povera in fibra favorisce quella che viene definita una disbiosi del nostro microbiota ed allo stesso tempo una compromissione dei meccanismi di difesa della mucosa intestinale. Questo può sfociare in individui geneticamente predisposti allo sviluppo delle patologie non-trasmissibili tipiche del mondo occidentale.  Ma al momento non siamo ancora in grado di consigliare una dieta in base all'analisi del nostro microbiota. La raccomandazione, quindi, resta quella di seguire una dieta sana e varia, ricca in frutta e verdura. Bisogna tener presente tuttavia che  i fabbisogni nutrizionali variano con l'età ad esempio un bambino nei primi mesi di vita ha un particolare fabbisogno in grassi e sicuramente l'alimento migliore è costituito dal latte materno.