IL GIOCO È UNA COSA SERIA

a cura della dottoressa Manuela Trinci, psicoterapeuta infantile, direzione scientifica Ludobiblio AOU Meyer IRCSS

Flessibile, morbido o reversibile, a spruzzo d’acqua nelle feste estive, con ventose luminescenti o in silicone a uso dentizione, blu, giallo o musicale, la piova o il polpo (se di dimensioni più piccole) abitano, con il carico delle leggende marinare, con la mostruosità brividosa di tante teste che si moltiplicano a ogni tentativo di taglio e, non ultimo, con la malvagità di Ursula nella Sirenetta, piovre e polpi, appunto, abitano l’immaginario dei bambini.
Motivo per cui non sarà difficile appassionarli a un gioco, in verità non facilissimo, che ha come obiettivo realizzare una “piovra meccanica”!

Intanto servono 4-5 giocatori in età over 10 e uno o due adulti, ingegnosi quanto pazienti che daranno mano nella costruzione e che, durante il gioco, si trasformeranno in arbitro e guardalinee.
Fondamentale sarebbe trovare un biciclettaio, quelli di una volta, che riparando le bici possa procurare gratis una dozzina di raggi tolti da bici dismesse. Ai raggi dobbiamo aggiungere almeno quattro mezze bottiglie di plastica da tagliare in cima e in fondo così da trasformare ciascuna di esse in due tubi di circa 10, 15 cm; sarà utile anche procacciarsi un po’ di ghiaino o qualche sassolino marino.

Dopo di che si darà inizio alla costruzione delle “piovre”: si dovranno unire due raggi di bicicletta attorcigliandone le due estremità così da formare una U rovesciata. Quindi per ogni “piovra” serviranno quattro U, visto che i tentacoli sono 8. A questo punto si infileranno nella bottiglia, dal sotto, le U rovesciate con la curva in alto e i “tentacoli” spenzoloni in uscita dalla parte inferiore della stessa bottiglia.
Ghiaino o sassolini dovranno essere avvolti in un pezzetto di giornale in modo da formare una “pallottola” che - messa dal sotto a mo’ di tappo del tubo – servirà a tenere ben saldi i tentacoli della “piovra meccanica”!
Il gioco si arricchirà se in una delle “pallottole” verrà messo – a sorpresa - un piccolo premio: gianduiotti, cioccolato bianco, nocciolato, caramelle gommose ripiene o mentine.
Infine, per rendere i tentacoli il più verosimile possibile bisogna ripiegarne l’estremità verso l’alto formando un piccolo gancio da ricoprire con un po’ di scotch per questioni di sicurezza.
E le “piovre meccaniche” saranno pronte.
Mancano solo gli anelli da pesca! Senza più remore si potrà chiudere a cerchio un altro raggio, al quale verrà legato saldamente uno spago sottile (tipo quello dell’arrosto).

Al via dell’arbitro - piovre al centro di un cerchio di circa 5 metri di diametro e giocatori intorno - tutti i partecipanti dovranno cercare di pescare una “piovra meccanica” lanciando l’anello da pesca sul tentacolo della piovra stessa. Chi prenderà più piovre sarà il primo campione dei pescatori; chi pescherà la “piovra” con la sorpresa sarà il pescatore fortunato!
Se al gioco vogliamo aggiungere opportunamente una declinazione di educazione alla legalità (spiegando ai giovani giocatori come per “piovra” oggi si possa intendere sia la mafia “classica” – da Cosa nostra alle sue propaggini americane - sia le organizzazioni di stampo mafioso, dalla Camorra alla ‘Ndrangheta ecc…) perché non dare alle “piovre meccaniche” il nome dei più celebri mafiosi?
Bernardo Provenzano, Lucky Luciano, Joe the boss, Don Calò, Salvatore Riina, Al Capone, Vito Ciancimino, Gaspare Spatuzza, Matteo Messina Denaro, Donna Teresa, A speccerella, ecc…La cattura sarà più appassionata e all’arbitro spetterà il compito finale di premiare il vincitore con le parole di Giovanni Falcone: “la mafia è come tutte le cose umane: ha un inizio e anche una fine. Oggi è possibile annientarla”.