BUONO A SAPERSI

a cura del professor Stefano Stagi, Auxoendocrinologia, AOU Meyer IRCCS

La pandemia ha posto all’attenzione una serie di problematiche senza precedenti per la salute globale, come l’aumento drastico dei casi di pubertà precoce femminile. E il Meyer, primo in Italia, ha condotto uno studio per indagare le cause del fenomeno..

Che cos’è la pubertà precoce?
Si definisce pubertà precoce la comparsa di caratteri sessuali secondari prima degli 8 anni nelle bambine e prima dei 9 anni nei maschi. Oggi è un fenomeno purtroppo estremamente frequente.

Si è trattato di un fenomeno globale?
La prima segnalazione mondiale è stata effettuata dal Meyer nell’autunno del 2020: il nostro studio aveva riportato un aumento dei casi di oltre due volte rispetto allo stesso periodo degli anni precedenti. Lo studio aveva evidenziato un decorso più rapido della pubertà, oltre a un anticipo dell’età di inizio del fenomeno. In quel periodo, soprattutto nel “post-lockdown restrittivo”, si era notato da un lato un aumento dell’indice di massa corporea probabilmente legato alle restrizioni del lockdown, ma soprattutto un aumento dell'uso dei dispositivi elettronici. A febbraio 2021 anche il Bambin Gesù di Roma ha confermato il fenomeno, seguito da altri gruppi di ricerca, sia Italiani che stranieri.

Quali potrebbero essere le cause? Sono stati ipotizzati fattori ambientali, come l’aumento dell’indice di massa corporea, l’improvvisa inattività fisica, fattori psicologici (lo stress collegato al periodo) e l'aumentato uso di dispositivi elettronici. In una recente review effettuata dal nostro gruppo con i colleghi Parma abbiamo ipotizzato come fattori stressogeni genere-specifici (visto l’aumento dei casi solo nelle femmine) possano aver giocato un ruolo: in parole povere, la nostra ipotesi antropologica e neuropsicologica è che tale fenomeno possa essere stato percepito come una sorta di “pericolo” per la nostra specie e abbia indotto un numero maggiore di bambine in pubertà, come se si fosse cercato di “salvare” il genere umano da questo pericolo imminente.

Il fenomeno si è ridimensionato?
L’aumento dei casi è perdurato almeno fino ai primi mesi del 2022, mentre adesso si sta assistendo a una riduzione verso i numeri del periodo pre-covid, sempre comunque elevati.

Cosa fare quindi?
Questo periodo ci abbia insegnato come l’ambiente possa influenzare la nostra programmazione genica e la nostra salute; quindi, appare importante per esempio permettere un “uso consapevole” dei dispositivi elettronici, soprattutto nei più piccoli; appare importante anche migliorare la qualità di vita dei nostri bambini, educandoli a una vita più attiva che consenta da un lato di aumentare la loro attività motoria, ma anche di ridurre l’eccesso ponderale che oramai è prevalente in una larga fascia della popolazione infantile. Spero che le ricerche future ci aiutino a capire definitivamente questo fenomeno, unico nel suo genere, permettendoci di comprendere come influenzare in negativo la sempre più frequente attivazione puberale precoce. Nel caso compaiano dei sintomi, è opportuno contattare il pediatra di fiducia.