BUONO A SAPERSI

a cura del professor Stefano Masi, responsabile Pronto soccorso, AOU Meyer IRCCS

Tutte le volte che un bambino batte la testa (cadendo o andando a sbattere su una superficie dura) si parla di trauma cranico. Naturalmente esistono diversi gradi di trauma cranico che possono andare da lieve fino a grave. La definizione di gravità dipende da molti fattori quali: l’età del bambino, la dinamica del trauma (se la caduta è avvenuta da un’altezza bassa o meno), se c’è stata o no perdita di coscienza e quanto è durata. Possiamo distinguere i bambini in base all’età: al di sotto dei due anni i fattori di rischio sono la perdita di coscienza o la sua alterazione, un comportamento anomalo, un ematoma dello scalpo parieto-occipitale, la frattura palpabile della volta cranica.

Anche al di sopra dei due anni devono allarmare la perdita di coscienza e la sua alterazione, così come rappresenta un fattore da non sottovalutare episodi di vomito ripetuto o la presenza di una cefalea grave, una sospetta frattura della base cranica. In generale i bambini asintomatici hanno solo bisogno di osservazione, normalmente a casa, per le 48-72 ore successive al trauma, stando attenti a questa serie di sintomi:

  • vomito ripetuto
  • convulsioni
  • Cefalea ingravescente (non alleviata da paracetamolo)
  • Sonnolenza, irritabilità non motivate
  • Difficoltà alla deambulazione
  • Difficoltà nel risveglio
  • Confusione mentale come difficoltà nel ricordare luoghi, nomi, date
  • Comparsa di cefaloematoma (tumefazione morbida) non in zona frontale
  • Qualunque comportamento anomalo

Se si verificasse uno di questi casi, è bene far vedere il bambino a un sanitario che illustrerà alla famiglia il percorso di salute migliore. In tutti i casi comunque il bambino deve fare la sua vita normale, senza limitazioni, quindi mangiando se ha fame, dormendo se ha sonno ecc.