PSICOLOGIA

a cura della dottoressa Maria Luigia Censullo, Psicologa Psicoterapeuta specialista in Neuropsicologia

Più o meno a tutti sarà capitato di prendere un brutto voto a scuola ma da genitori quando preoccuparsi? Si sente tanto parlare di Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA) e della loro incidenza, ma anche di quelle che potrebbero essere difficoltà di apprendimento e scolastiche ascrivibili ad altro. Vediamo insieme di cosa si tratta cercando di fare chiarezza e valutando quando eventualmente rivolgersi ai professionisti.

La Consensus Conference dell’Istituto Superiore di Sanità (CC-ISS, 2011) definisce i DSA «disturbi che coinvolgono uno specifico dominio di abilità, lasciando intatto il funzionamento intellettivo generale. Essi, infatti, interessano le competenze strumentali degli apprendimenti scolastici».

I bambini con DSA possono avere un’intelligenza nella norma o anche sopra la media ma incontrano difficoltà nel tradurre le loro capacità cognitive in prestazioni scolastiche. Tali difficoltà non sono il risultato di distrazioni o poco impegno ma legate a processi neurobiologici complessi. In quanto disturbi, sono pervasivi e persistenti. Le problematiche scolastiche ascrivibili ad altro possono anche esse riguardare gli apprendimenti e avere diverse manifestazioni come una difficoltà nel mantenere l’attenzione o non riuscire a fare un calcolo a mente ma solitamente sono transitorie.
Diversi possono essere i motivi come una metodologia di studio non adeguata, problemi di salute temporanei o cronici che non permettono una frequenza scolastica regolare, problemi familiari, difficoltà sociali, e così via. Oltre alle sfide accademiche, è fondamentale considerare e contestualizzare quelle che potrebbero essere invece fragilità emotive che in qualche modo vanno ad interferire con le prestazioni scolastiche. Immaginiamo un bambino con un’ansia disfunzionale legata alla paura del non riuscire. Probabilmente ogni volta che si avvicina a un compito scolastico o un’interrogazione, viene travolto dall’ansia e si blocca, non riuscendo a concentrarsi, a ricordare e ad esprimere appieno le sue capacità. Ancora, essere pensierosi per un avvenimento che ci ha colpiti potrebbe riflettersi in una difficoltà a concentrarsi, ad esempio, nel seguire una lezione.
Il funzionamento emotivo ha un’incidenza importante sulle performance. Ci si può aspettare quindi che bambini e ragazzi possano avere alti e bassi nel rendimento scolastico a causa di questi fattori. Prendere brutti voti occasionalmente, non riuscire esattamente in una prestazione non sono necessariamente segni di un DSA. Tuttavia, se nonostante il supporto adeguato e gli sforzi, le difficoltà continuano a manifestarsi allora potrebbe essere il momento di consultare i professionisti.

Ecco alcuni segnali che potrebbero aiutarci:

  • una difficoltà persistente nell’apprendimento di abilità specifiche come leggere, scrivere, ecc.;
  • prestazioni significativamente al di sotto del livello atteso rispetto ai compagni;
  • bassa autostima, ansia o frustrazione legata all’apprendimento.

Vediamo infine alcuni suggerimenti che i genitori possono allora intraprendere:

  • confrontarsi con il personale scolastico comunicando le vostre osservazioni al fine di valutare la necessità di un supporto e/o richiedere una valutazione specifica;
  • mantenere un ambiente positivo e di sostegno incondizionato per il bambino o ragazzo incoraggiandolo e celebrando i suoi successi, grandi e piccoli.

Concludendo, quando ci troviamo di fronte a prestazioni accademiche non soddisfacenti è importante guardare oltre la superficie e cercare di comprenderne le cause sottostanti, il non visibile. Riconoscere e affrontare tali difficoltà può essere un processo impegnativo ma importante per aiutare e supportare adeguatamente bambini e ragazzi.