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We people | 1 - 2016
1)
a
-adrenergica, provocando
quindi vasostrizione e risolvendo
quindi l’edema della mucosa
bronchiale e l’eventuale
ipotensione;
2) ß
1
-adrenergica e quindi con
attività initropica e cronotropica,
aumentando la forza e la
frequenza delle contrazioni
cardiache;
3) ß
2
-adrenergica, riducendo così
la liberazione dei mediatori e
risolvendo la bronco-ostruzione.
Le modalità di somministrazione
dell’adrenalina sono riportate nella
Tabella IV
. La somministrazione per
via intramuscolare è più efficace
di quella per via sottocutanea. La
sede di elezione è l’area mediale del
muscolo
vastus lateralis
.
L’adrenalina in corso di anafilassi
deve essere utilizzata senza timori.
L’unico errore che può essere fatto è il
suo non utilizzo che può determinare
morte, ipossia, ischemia, danno
cerebrale, anafilassi bifasica. Alcune
reazioni (pallore, tremore, ansietà,
palpitazioni, cefalea) non devono
suscitare timori e sono attesi a
la persistenza dei sintomi fino
a un intero giorno nonostante
il trattamento farmacologico
adeguato. Sono fattori predisponenti
l’anafilassi da alimenti, l’anafilassi da
farmaci per via orale, il trattamento
con ß-bloccanti e il trattamento
con gli inibitori dell’enzima di
conversione dell’angiotensina
(
angiotensin converting enzyme
o
ACE).
La gestione dell’anafilassi è
codificata dall’Organizzazione
Mondiale dell’Allergia come
riportato in
Tabella III
.
L’unico farmaco salvavita in un
paziente con anafilassi è l’adrenalina
perché l’adrenalina è una molecola
ad attività:
è sempre immunologico, non con
l’intervento di IgE-Fc
e
, ma del
complemento, delle IgG o dei
toll
like receptors
. I fattori scatenanti
in questi casi sono sopratutto
le procedure di emodialisi,
l’eparina, i farmaci liposomiali,
il polietilenglicole, gli anticorpi
monoclonali. Infine, alcune anafilassi
sono scatenate da attivazione
diretta sul mastocita/basofilo e
sono innescate da aria fredda,
acqua fredda, ambiente asciutto,
luce solare, radiazioni ultraviolette,
radiocontrasto , etanolo od oppioidi.
È possibile lo sviluppo di
anafilassi bifasica con una ricaduta
dopo 1-72 ore. Sono fattori che
favoriscono l’anafilassi bifasica
l’assunzione dell’antigene per via
orale, il trattamento con ß-bloccanti,
un intervallo superiore a 30’ tra
assunzione dell’antigene e comparsa
dei sintomi, ipotensione o edema
della glottide nel primo evento,
mancato o ritardato impiego di
adrenalina.
È possibile anche una condizione
di anafilassi protratta che si
manifesta nel 25% delle forme di
anafilassi grave e che può avere
un esito letale. Si caratterizza per
Figura 2.
Latenza fra il contatto con il fattore scatenante e la morte per anafilassi.
5
10
15
20
25
30
Farmaci
Veleno
Alimenti
Mezzo di contrasto
di insetti
minuti
Tabella III.
Gestione dell’anafilassi: linee guida dell’Organizzazione Mondiale
dell’Allergia.
1) Avere un protocollo
2) Allontanare la causa
3) Sdraiare il paziente
4) Chiamare aiuto
5) Somministrare adrenalina
6) Alzare gli arti inferiori
7) Somministrare ossigeno
8) Somministrare fluidi
9) Effettuare la rianimazione cardiopolmonare se necessario
10) Prendere periodicamente i parametri vitali