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We people | 1 - 2016
di trasporto pediatrico, la continuità assistenziale, la
gestione delle emergenze psichiatriche nell’infanzia e
nell’adolescenza. Si definiscono metodi e strumenti di
supporto tecnologico al percorso, al fine di facilitare la
comunicazione tra i professionisti che operano nei vari
nodi della rete e consentire la condivisione, anche in
tempo reale, delle informazioni cliniche per facilitare la
continuità dell’assistenza e la sicurezza dei pazienti, pur
nel rispetto della privacy (ad esempio interoperabilità
tra software gestionali, completamento del sistema
RIS‑PACS, teleconsulti e tele consulenze) (
Tabella III
)
.
Percorso della cronicità
Le malattie croniche sono in costante aumento nella
popolazione pediatrica e un numero sempre maggiore
di piccoli pazienti presenta patologie complesse che
richiedono un’assistenza anche molto impegnativa e
mette a dura prova le strutture territoriali e le famiglie,
con il rischio di prolungare la durata dei ricoveri
ospedalieri, proprio nei pazienti che hanno più bisogno di
un rientro nella vita familiare, sociale e scolastica.
I tratti salienti del percorso sono rappresentati dalla
La definizione e realizzazione di questi percorsi deve
essere improntata a criteri di omogeneità e capillarità
dell’assistenza territoriale, a criteri di equità, di qualità
e di appropriatezza clinica e organizzativa. In questo
modo ogni bambino toscano e la sua famiglia potrà
rivolgersi con fiducia a qualsiasi punto della rete, certo
di incontrare professionisti in grado di indirizzarlo verso
il luogo dove sono disponibili le cure migliori per il suo
problema, vicino a casa tutte le volte che è possibile, e
nel centro di maggiore competenza in tempi rapidi e
tramite raccordo diretto tra i punti della rete quando è
necessario, per situazioni cliniche di maggiore criticità
diagnostica o terapeutica.
È stato condiviso che il bambino e la sua famiglia
devono essere accolti in un ambiente idoneo alle sue
specifiche esigenze e deve interfacciarsi con personale in
possesso delle competenze non solo clinico-assistenziali
ma anche relazionali che sono necessarie a dare sicurezza
e serenità al bambino ammalato e alla sua famiglia.
Il ruolo della
programmazione
delle aree vaste,
integrato con quello del Meyer, sarà quello di consentire
la realizzazione di quanto disposto nei percorsi definiti,
grazie al coordinamento di tutte le figure coinvolte, sia
a livello ospedaliero sia territoriale, alla condivisione
dei requisiti strutturali e organizzativi necessari alla loro
realizzazione, all’ottimizzazione delle risorse disponibili,
evitando duplicazioni e ridondanze e al tempo stesso
assicurando omogeneità e continuità dell’assistenza e
sostenibilità del sistema.
I percorsi saranno supportati da adeguati processi di
analisi
epidemiologica e organizzativa,
integrazione
inter-professionale e multidisciplinare,
formazione
,
comunicazione
,
informazione
,
monitoraggio
.
Percorso dell’emergenza
Definisce in maniera puntuale e coordinata la
condivisione di Percorsi Diagnostico Terapeutici
Assistenziali (PDTA) e specifici protocolli di
centralizzazione, il ruolo dei nodi della rete (territorio,
ospedali di base, di 1° e 2° livello, ospedale pediatrico
regionale, trauma center pediatrico), l’organizzazione nei
presidi ospedalieri, le competenze che deve possedere
il personale dedicato, l’organizzazione del sistema
Tabella III.
Percorso dell’emergenza.
• Analisi epidemiologica e ricognizione
organizzativa
• Condivisione di protocolli e PDTA
(criteri di centralizzazione)
• Continuità assistenziale (ad es. ACAP)
• Osservazione Breve Intensiva
• Trasporti pediatrici
• Emergenze psichiatriche
• Ruolo dei nodi della rete (territorio, ospedali di
base, 1° e 2° livello, ospedale pediatrico regionale)
• Requisiti strutturali e organizzativi
• Tecnologie e informatizzazione (software
gestionali, RIS-PACS, teleconsulenze)
• Formazione
• Informazione
• Monitoraggio